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PESCARATUTELA

LABORATORIO PROVINCIALE DI STORIA LOCALE

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Nicola D’Antino da Caramanico

Nicola D'Antino è un artista abruzzese, precisamente di Caramanico, ma sconosciuto al grande pubblico della nostra regione. È il problema principale di questo territorio, di essere cioè incapace di valorizzare i propri uomini. Molte volte, protagonisti. Come nel caso di questo scultore autore, tra l'altro, delle statue che si vedono sul Ponte Littorio nelle cartoline degli anni '30 di Pescara. I pescaresi avranno visto tante volte le immagini antiche di quel ponte, senza però interrogarsi circa la provenienza di quelle statue. Magari molti avranno pensato a qualche artista d'importazione. E invece in questa circostanza ad esportare siamo stati noi. Perché le opere monumentali più importanti di questo artista sono a L'Aquila (la fontana luminosa e la fontana gemella) e a Roma, al Foro Olimpico, con due sculture. Ma è nato a Caramanico. Piccolo Comune collinare, nell'entroterra pescarese. Sicuramente un piccolo centro non può sostenere un proprio figlio, quando diventa un grande protagonista. Ma il Comune in questi ultimi anni, grazie all’attivismo del Suo Sindaco, Simone Angelucci, ha provveduto a varie iniziative di concreta valorizzazione, come la trasformazione dell’abitazione in cui nacque l’artista in “Casa d’Arte Nicola D’Antino” dove questa estate si sono svolte mostre ed eventi di vario genere. Rimane l’idea di organizzare una grande Mostra antologica sollecitata anche da Vittorio Sgarbi. E di questa Mostra si parlerà nell’incontro organizzato da “Pescaratutela - Laboratorio provinciale di Storia Locale” venerdì 30 novembre alle ore 18 all’Aurum in cui verrà esposto il modello d’autore in bronzo di una delle quattro statue del Ponte Littorio e precisamente “Allegoria della pastorizia. Questa esposizione è resa possibile grazie a Pasquale Del Cimmuto che interverrà alla manifestazione unitamente al Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale di Ancona Maggiore Carmelo Grasso, a Maria Grazie Tolomeo Speranza, a Paola Di Felice, al Sindaco di Caramanico Simone Angelucci, alla Soprintendente Rosaria Mencarelli e a Giovanni D’Antino, nipote dell’artista. Possiamo, comunque, sicuramente affermare che, Nicola D’Antino, è uno degli ultimi esponenti di quel movimento culturale che dalla fine dell'ottocento ha dato molto alla cultura nazionale ed internazionale e che aveva il centro nevralgico nel cenacolo michettiano. “Pescaratutela”, inoltre, ha provveduto due anni fa a sporgere una denuncia internazionale per la sottrazione delle quattro Statue, avvenuta ad opera dei tedeschi in ritirata agli inizi del giugno 1944. Un disperato tentativo di rintracciare i segni della memoria della città.

Licio Di Biase

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