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Del Vecchio e Sulpizio attaccano l'amministrazione Mascia sulla manutenzione delle aiuole

Mai più improvvisazione come in passato, si sprecano risorse e forza lavoro che potevano essere impiegati altrove

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L’immagine della squadra di sfalciatori di aiuole all’opera in questi giorni sulla Riviera Nord appena riqualificata conferma quale dovrà essere per il futuro l’approccio programmatorio e realizzativo delle opere pubbliche, alla luce del fatto che oltre al costo di realizzazione è indispensabile tenere a mente anche quello della manutenzione degli spazi verdi.

Il Comune di Pescara per ripristinare il decoro di quelle aiuole ricomprese in un tratto riconsegnato alla città solo qualche mese fa ha speso una cifra da capogiro, impiegando una squadra di dieci persone (più una ditta esterna) e un metodo che ci riporta indietro di un secolo, in quanto gli operai hanno dovuto agire con strumenti a mano e non con quelli meccanizzati, questo solo perché a monte del progetto si è pensato solo al dato estetico per l’inaugurazione, non al post.

Nelle aiuole in questione, infatti, sono stati posti dei fiori, ma finiscono sommersi dalle erbacce in poche settimane, in virtù di una a dir poco inqualificabile progettazione che determina costi manutentivi altissimi, perché le erbe, oltre a inibire la crescita delle altre piante, possono essere estirpate solo a mano e non con i decespugliatori, che peraltro possono essere utilizzati solo con aiuole a raso e non alte come quelle gradite dalla passata amministrazione.

Con una progettazione più lungimirante, invece, il dispendio di forze e risorse poteva essere limitato: per le erbacce bastava mettere sotto il terreno un “telo pacciamante” o telo antiradice che ostacola la ricrescita delle erbe infestanti e agevola la crescita delle piante finalizzate proprio a questo scopo, con un investimento minimo e razionale.

Invece questa vista lunga è mancata a chi ci ha preceduto, com’è mancata anche una razionalizzazione degli impianti di irrigazione che sulla riviera (peraltro già sottodimensionati), causa l’impossibilità di attivarlo in alcuni tratti nuovi, non funziona per tutte le aiuole, per cui ad oggi serviamo acqua dalla Madonnina a oltre la rotonda Paolucci con il rischio che non sia sufficiente per il fabbisogno.

Nelle progettazione futura tutto questo non accadrà più. L’era della gestione incauta e inconsapevole del verde pubblico è finita. La creazione di spazi e la gestione ordinaria del verde pubblico vanno programmati sin dalla progettazione delle opere che li ricomprende, perché le risorse com’è noto sono esigue e spenderle al meglio è un dovere di una pubblica amministrazione.

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