Mi sono occupato in diverse occasioni e anche con delle pubblicazioni dell’importanza del ruolo della stampa nel processo di formazione e crescita della pubblica opinione. Dal punto di vista giuridico resta pacifico che il diritto di espressione passi attraverso vari mezzi e trovi, soprattutto in un’epoca in cui ognuno dice tutto attraverso l’affermarsi dei social, la necessità di avere dei vettori qualificati e qualificanti, specie in nome del diritto all’informazione, perché possa formarsi senza condizionamenti, attraverso i fatti.
La situazione in cui versano le testate locali a causa della crisi preoccupa tutti, perché mette a rischio l’affidabilità dei vettori di cui sopra. E’ di questi giorni la notizia e l’appello rivolto dall’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo alle istituzioni a farsi portatori di iniziative utili alla salvaguardia della qualità dell’informazione, intervenendo sul rischio di pesante ridimensionamento delle redazioni locali di alcune testate, quali Il Tempo e Il Messaggero.
Si tratta di giornali che appartengono alla storia d’Abruzzo e in special modo a quella della città di Pescara, presenze che accompagnano la formazione della pubblica opinione cittadina da sempre e che sono uno stimolo speciale al confronto fra istituzioni e comunità cittadina, fra soggetti che vivono e operano all’interno della società pescarese, fra persone che per agire hanno bisogno di sapere cosa accade intorno.
Sicuramente la crisi è un discriminante serio, anche nelle scelte editoriali, ma ritengo che per chi ha un ruolo così e delicato e importante, qual è quello della comunicazione dei fatti, vada mantenuto un legame fisico, concreto con il territorio, reso possibile dal patrimonio di contatti, relazioni ed esperienza maturato dai professionisti e collaboratori che animano le redazioni anche da decenni.
Per quanto il Comune di Pescara possa fare perché scongiurare tale rischio, raccolgo l’appello degli organi a rappresentanza della categoria, oltre a quello del Presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Di Pangrazio, circa la convocazione degli Stati Generali dell’informazione in Abruzzo e mi faccio latore della necessità di tutelare la storia e il personale delle suddette testate, senza di cui la comunicazione dei fatti alla città e al territorio perderebbe preziosi mediatori.