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La Grande Pescara apre le porte alla sezione distaccata della Corte d'Appello

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Nel corso del Consiglio Comunale Straordinario per la Sezione distaccata della Corte d'Appello a Pescara abbiamo registrato gli interventi desolanti della senatrice Chiavaroli e dell'onorevole Castricone. I due esponenti della maggioranza sia sono detti contrari alla istituzione della sede pescarese dimostrando di essere privi di quella capacità di prefigurazione delle prospettive future che dovrebbe essere pane quotidiano di ogni amministratore.

Castricone, in particolare, ha messo in guardia i presenti dal rischio di soppressione della sede centrale della Corte Aquilana, invitando tutti ad una mobilitazione per  il suo mantenimento, così da scongiurarne un trasferimento presso altra sede.

Nessuno, con l'unica, positiva eccezione del Presidente Testa, ha ricordato che proprio l'istituzione della Grande Pescara rappresenterebbe una possibilità in più, non solo per la istituzione della Sezione distaccata della Corte ma anche per  il suo mantenimento in Abruzzo nel caso paventato dall'Onorevole Castricone.

La Grande Pescara - che  è già è una realtà vissuta dai cittadini interessati e rispetto alla quale la politica è già in clamoroso ritardo  - rappresenta una entità baricentrica rispetto al semicerchio costituito da Bari, Napoli, Roma, Firenze e Rimini e costituirebbe la dislocazione naturale per la creazione di un unico polo giudiziario in caso di riorganizzazione integrale della geografia amministrativa del centro Italia.

Speriamo che la classe politica, non solo pescarese, si unisca, al di là ed oltre le appartenenze, fin dai prossimi giorni, per sollecitare il Presidente D'Alfonso a dare corso all'iter legislativo per l'istituzione del Nuovo Comune.

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