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Al museo colonna,La Città di Andrea Malandra

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Apre il 14 febbraio alle ore 18.00 presso il Museo Vittoria Colonna la mostra "La Città" dell'artista Andrea Malandra che resterà aperta fino a 28 febbraio, con il patrocinio del Comune di Pescara.

La mostra è focalizzata soprattutto sulla Città di Pescara, scenario dei video dell'autore, che nasce film maker, la sua prima espressione artistica. L'esposizione, che ci sarà presso la sala Misticoni del Museo Vittoria Colonna, deriva da esperimenti digitali su fotografia e concettualmente da una riflessione sulla città contemporanea, sia sotto l'aspetto architettonico, sia sotto l'aspetto sociale.
Attraverso un percorso scevro di semplici ed inutili virtuosismi coreografici ma colmo di ricerca pura e puntuale, l'artista porta all'emersione lampante e persuasiva della città com'è, ma trasfigurata da una intellettualizzazione estraniante che conduce all'assimilazione funzionale della stessa ri-generata realtà, trascinando così chi osserva, alle sue più profonde radici morali ed estetiche.
Il progetto artistico è anche un percorso che utilizza i nuovi strumenti digitali, come gli smartphone o i tablet e una categoria estetica come la mobile art riconosciuta da pochi anni come una nuova espressione d'arte contemporanea.
Il progetto si concretizza trasferendo le immagini dal supporto digitale al supporto cartaceo o di altra natura.

Alle ore 18.00 di sabato 14 febbraio ci sarà l'apertura della mostra a cura di Raffaella Cascella con la proiezione del video NovaPe di Andrea Malandra con musica di Globster.
Il 19 febbraio alle ore 18,00, nell'ambito dell'iniziativa "I mestieri della fantasia" promossa dall'Associazione culturale e di volontariato Nuova Acropoli, si terrà l'incontro con l'autore a cura di Generoso D'Agnese (Abruzzo nel Mondo). Nel corso dell'incontro si visioneranno le opere e dei video di Andrea Malandra.

"...come un flaneur vago di strada in strada alla ricerca delle immagini che colpiscono il mio sguardo.
Incontro edifici contemporanei al mio passaggio e rapidamente scorrono i resti della storia passata.
Con ironia e disincanto narro di questa storia."
Andrea Malandra

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