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L'associazione Kimera ricorda Peppino Impastato

Un doppio appuntamento per ricordare le vittime di mafia e parlare di Testamento Biologico

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Una due giorni di incontri, quella organizzata dall’associazione culturale Kimera a Sambuceto in Via Aldo Moro 107, di grande spessore.

Si inizia sabato 9 maggio dalle ore 18, con un pomeriggio dedicato alla memoria di Peppino Impastato, giornalista, attivista e poeta italiano ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978. Peppino, nato e cresciuto in una famiglia mafiosa di Cinisi, da subito se ne discosta iniziando una lunga lotta contro il potere e la mafia. Nel 1975 fonda un’associazione di Musica e Cultura per i ragazzi di Cinisi, portando avanti le sue lotte per il verde pubblico e l’emancipazione femminile. Nel 1977 apre la stazione radiofonica RADIO AUT, attraverso la quale denuncia le cosche e figure come quella del boss mafioso Gaetano Badalamenti. Nel 1978 si candida alle elezioni comunali con Democrazia Proletaria e nella notte tra l’8 e il 9 maggio viene fatto saltare in aria: mandante dell’omicidio fu proprio Gaetano Badalamenti. L’omicidio inizialmente fu fatto passare per un attentato terroristico, poi addirittura si parlò di suicidio.

L’intento dell’associazione è di tenere vivo il suo ricordo e allo stesso tempo porre l’attenzione sui movimenti che oggi eroicamente affrontano il dilagare di questa piaga: la mafia, che s’infiltra in ogni aspetto della nostra vita e che è più vicina a noi di quanto non pensiamo.

Dopo la proiezione del film “I Cento Passi”, seguirà un intervento a cura dell’associazione Espressione Libre di Pescara. All’esterno performance artistica dei Writers Christian Serafini e Mirko Trifone.

Domenica 10 maggio l’evento proseguirà, dalle ore 17:30, per affrontare lo scottante tema del Testamento Biologico, in compagnia di Mina Welby (Associazione Luca Coscioni) e Roberto Anzellotti (Coord. Regionale UAAR).

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