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Il racconto della polizia: "Così abbiamo salvato quel ragazzo"

Parlano il medico Sara Cortese e il Questore Carlo Solimene

Redazione
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"Il ragazzo è venuto dietro alla porta della sua abitazione e ci ha aperto. A quel punto ci siamo guardati negli occhi, e lui ha proferito queste parole: ditemi che cosa devo fare". È quanto raccontato questa mattina dal medico della polizia di Pescara, Sara Cortese, nel corso di una conferenza stampa convocata dal Questore Carlo Solimene per fare il punto della situazione con i giornalisti dopo quelle quasi 48 ore che hanno tenuto tutta la città con il fiato sospeso. 

Un giovane di 23 anni, alle 14,30 del pomeriggio di mercoledì, è infatti salito sul davanzale del balcone del suo appartamento in piazza Spirito Santo e, per un tempo che è sembrato infinito, è rimasto lì senza volerne sapere di scendere, ma anzi minacciando a più riprese di buttarsi giù. E mentre sul posto intervenivano squadra volante, squadra mobile, vigili del fuoco, polizia municipale, 118 e Ros dei Carabinieri, un mediatore della polizia cercava in tutti i modi di negoziare con il ragazzo che, sconvolto da un lutto subìto di recente, sembrava impassibile di fronte alle richieste e ai tentativi di dialogo.

Alla fine, però, ha ceduto, per il sollievo di un'intera comunità che fino all'ultimo ha temuto il peggio. Fortunatamente non è andata così. Il Questore Solimene parla di un "procedimento memetico" ed elogia "i negoziatori, gli psicologi e tutti gli altri professionisti che hanno fatto della loro attività un lavoro particolarmente qualificato. Siamo così riusciti a raggiungere l'obiettivo ed è stata una cosa molto importante. Il 23enne ha sentito la nostra vicinanza e la nostra attenzione. Siamo particolarmente soddisfatti per l'esito della vicenda. Il ragazzo si è fidato di noi e ha desistito. Tutti abbiamo lavorato all'unisono".  

Il giovane è stato estratto da casa sua poco prima delle 10 odierne e portato in ospedale dai soccorritori. Nei minuti precedenti era stato prelevato il suo pitbull, che è sempre rimasto insieme a lui su quel balcone. Il punto di svolta è stato quando il ragazzo è rientrato un attimo dentro perché aveva bisogno di andare in bagno. Per cercare di farlo desistere dal suo gesto le forze dell'ordine gli avevano anche offerto una scatoletta di cibo per il proprio cane. Fino alla conclusione positiva, quando - approfittando di quel momento in cui il 23enne aveva abbassato la guardia - sono riusciti a entrare e lo hanno preso senza troppi problemi.

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