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Barba: “Ripensare il carcere come parte della comunità”

Ecco l'intervento della consigliera comunale di AVS - Radici in comune

Redazione
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In occasione del consiglio comunale straordinario dedicato alla situazione carceraria, l'intervento della consigliera Simona Barba (AVS - Radici in comune) ha messo in luce una contraddizione fondamentale nel sistema penitenziario: l'illegalità che regna in un'istituzione deputata a far rispettare la legge.

"È molto difficile parlare dopo tanti interventi così precisi nel descrivere come questo carcere sia in questa situazione da anni", ha esordito Barba, evidenziando il paradosso di un ente che "viaggia nell'illegalità più completa" mentre dovrebbe essere parte della catena della giustizia.

La consigliera ha posto una domanda scomoda ma necessaria: perché, nonostante diagnosi accurate e proposte concrete, in tutti questi anni non si è mai riusciti a realizzare un cambiamento effettivo? La risposta, secondo Barba, risiede in parte nei pregiudizi diffusi: "C'è un pregiudizio che fare progetti e investimenti sulle carceri è come buttare soldi, perché viene considerato un posto a parte dove i detenuti devono soffrire".

Questa mentalità, ha sostenuto la consigliera, ha completamente stravolto il sistema giuridico italiano, che dovrebbe essere educativo e non punitivo. Barba ha quindi lanciato un appello per considerare i detenuti come cittadini di Pescara a tutti gli effetti: "Qualsiasi progetto si va a fare sui cittadini che sono all'interno del carcere è un progetto per la comunità di Pescara".

Il paragone con la sanità è illuminante: come per il pronto soccorso, di fronte ai più deboli la società tende a ritirarsi. "Tutti sanno che ci sono dei problemi, ma non c'è una vera volontà per affrontarli", ha affermato la consigliera.

Barba ha quindi rivolto un appello diretto al sindaco, chiedendogli di farsi carico della situazione insieme a tutta la comunità - associazioni, enti e aziende - per sviluppare progetti concreti: carcere-lavoro, carcere-istruzione, attività culturali e lavori di pubblica utilità. Ha inoltre sollevato questioni cruciali sulla presenza in carcere di tossicodipendenti e malati psichiatrici, sottolineando come queste persone dovrebbero essere accolte in strutture più adeguate.

"Non possiamo pensare che problemi di sanità possano essere risolti dal carcere" ha dichiarato con fermezza, invitando tutti i consiglieri a visitare personalmente la struttura penitenziaria per rendersi conto della situazione.

L'intervento si è concluso con un monito: "Questo consiglio straordinario non deve essere "di facciata" o motivato solo dall'emozione del momento, ma deve rappresentare un punto di svolta in cui l'amministrazione e la comunità si assumono le proprie responsabilità, ricostituendo un senso di appartenenza collettiva senza girarsi dall'altra parte, pensando che domani è un altro giorno e tanto tutto rimarrà come prima".

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