Preparavano azioni terroristiche contro figure dello Stato italiano, ma non si sa chi fossero e quali ruoli ricoprissero tali figure.
Sono 3 gli indagati dalla procura distrettuale Antimafia dell'Aquila, una coppia, lui di Pescara lei di Francavilla, e un 20enne di Guardiagrele; l'ipotesi di reato è "attentati per finalità terroristiche o di eversione".
L'inchiesta, segretissima, ha visto nel mese scorso la Squadra Mobile di Chieti eseguire delle perquisizioni e sequestri su telefoni cellulari e computer dei 3 sospettati. Durante le indagini è stata trovata un'arma da guerra, una mitraglietta Skorpion, la stessa utilizzata dai terroristi degli anni di piombo e nei delitti delle Brigate Rosse.
La mitraglietta, trovata insieme ad altre pistole, sarebbe la stessa con cui le BR hanno ucciso Aldo Moro, l’economista Tarantelli, l’ex sindaco di Firenze Landi e il senatore Ruffilli.
La mitraglietta è stata trovata nell'abitazione del pescarese D.N. con precedenti di traffico di armi. D.N. fu arrestato a Pescara e riusci a patteggiare dopo aver rivelato che ricevette la Skorpion da un pentito di camorra.
Le indagini sono svolte dal pubblico ministero Picardi e il materiale sequestrato dalla Mobile di Chieti è stato affidato, dallo stesso Picardi, ad un esperto che avrà il compito di analizzare e trovare conferme e nomi degli obiettivi da colpire.
Sulle indagini è intervenuto anche il sindaco Marco Alessandrini che vede il quadro generale come diverso da quello degli anni '70, con un contesto frammentato e quindi più difficile da gestire a causa delle diverse direzioni da seguire.
Alessandrini continua ipotizzando una rabbia sociale dovuta alla difficoltà di affrontare l'attuale difficile momento socio economico, definendo la "scorciatoia della violenza" come un abisso da cui difficilmente si esce e con il quale non si ottengono soluzioni.