Confermati con la sentenza di questo pomeriggio all'Aquila, i 30 anni di cercere commilitati inizialmente a Massimo Ciarelli. A nulla è valsa la testimonianza di cui vi avevamo già parlato oggi del tifoso Pescarese Nobile, che aveva sentenziato che in parte era sua la colpa della morte del giovane Rigante avvenuta nel 2012.
Scende invece la pena inflitta al cugino Luigi Ciarelli a 16 anni di reclusione, al nipote Domenico 13 anni e agli altri cugini Angelo e Antonio, che in primo grado erano stati tutti condannati a 19 anni.Â