Samanta Di Persio, pescarese di nascita ma aquilana di adozione, ha presentato il suo ultimo libro dal titolo: L’Amore non fa Differenza.
Gli innumerevoli episodi d’intolleranza, cui l’autrice ha dovuto assistere, sono stati la molla che l’hanno invogliata a trattare di questo tema. La via delle interviste le è parsa quella più idonea per scrivere così un libro raccontato da vari personaggi reali, che hanno risposto alle sue domande sulla loro esistenza e sulle loro esperienze, in un mondo purtroppo ancora ostile e omofobo.
Si legge così di giovani, ma anche di donne mature o di mamme, di adolescenti impauriti e incerti che chiedono aiuto; troviamo anche la testimonianza di un sacerdote che, fuori dalle righe, non si è allineato con i principi della Chiesa, schierandosi, anzi, a favore delle unioni civili.
L’autrice, con orgoglio e soddisfazione, evidenzia il magnifico disegno che è riuscita a far stampare in copertina (due volti di donne che si sfiorano in un bacio) con la scritta, sotto il titolo: Sono gay e amo.
Da parte del pubblico è stata rilevata l’importanza del ruolo delle famiglie in una società non ancora pronta, almeno in Italia, ad accettare la tolleranza e a convivere con le varie differenze.
Anche la scuola ha il suo ruolo predominante e ha il dovere di insegnare il rispetto, il senso della non discriminazione verso chi è fuori dalla maggioranza. La vita dei giovani si divide, infatti, fra scuola e famiglia, cosi che spesso è proprio fra i banchi, nelle aule che ci si scopre a vivere sentimenti ed emozioni a volte oscuri, inconsueti e ci si confronta con gli adulti che si hanno di fronte: i professori. Dell’innamoramento di uno studente verso un suo insegnante sono stati scritti vari libri anche se quasi sempre si parla di amori eterosessuali. Sono invece altrettanto naturali, ma più nascosti e vissuti nel buio e nella paura del peccato, gli amori che i giovani provano nei confronti di un insegnante del proprio sesso. Purtroppo alcuni docenti, non preparati a un’esperienza simile, possono solo danneggiare la situazione, già molto delicata, respingendo il giovane, magari pensando di farlo in modo naturale. Occorrerebbe, infatti, anche una preparazione specifica che non sia solo frutto di sensibilità del docente (laddove ci sia…) per non commettere inutili e tragici errori.
Negli anni, però, si assiste ad una, seppur minima e graduale, apertura verso coloro che non fanno parte della maggioranza.
E’ proprio grazie a letture di questo genere, a trasmissioni aperte e divulgative, ai dibattiti nelle aule scolastiche o in piazza che la discriminazione in generale sta diminuendo.
Il desiderio è che ognuno possa vivere la propria sessualità , il proprio credo con uguali diritti in quanto cittadini del mondo, fieri di esserlo.