Venerdì 16 novembre, presso la Fondazione PescarAbruzzo di Pescara, si è tenuta la conferenza di presentazione del volume Le carte dell’Ing. Giustino Cantamaglia conservate nell’Archivio di Stato di Pescara.
Presenti all’evento Nicoletta Di Gregorio vice Presidente della Fondazione PescarAbruzzo, Carmela Di Giovanni Direttrice dell’Archivio di Stato di Pescara, Lucio Zazzara Architetto Docente presso la Facoltà di Architettura di Pescara, Massimo Palladini Architetto dell’Istituto Nazionale di Urbanistica per l’area CH-PE, Pasquale Tunzi Architetto Docente presso la Facoltà di Architettura di Pescara.
Il testo presentato, vero e proprio catalogo delle opere progettate dall’ing. Cantamaglia durante la sua attività professionale, è stato curato dall’arch. Tunzi e da Angela Maria Appignani, Responsabile del procedimento e Funzionario Bibliotecario dell’Archivio di Stato, anche lei presente all’evento.
Dopo i saluti di Nicoletta di Gregorio che con la Fondazione ha collaborato all’edizione del Catalogo, e Carmela Di Giovanni, l’arch. Tunzi ha dato la parola ai professionisti presenti al tavolo dei relatori.
Lucio Zazzara ha parlato del testo presentato come un lavoro molto importante che, attraverso la tipologia a catalogo, dà un contributo sostanziale ai fenomeni che hanno caratterizzato Pescara.
“Opere, - ha detto Zazzara-, che raccontano di un fenomeno che va studiato. Pescara dal 1936 al 1971 ha visto triplicare i suoi abitanti, da 40.000 a 120.000. Abbiamo bisogno di conoscere le opere che queste persone hanno prodotto e che, di fatto, hanno caratterizzato il volto della città”.
Massimo Palladino ha parlato del lavoro di catalogazione dei lavori dell’ing. Cantamaglia come un fatto importante per “mettere le mani” su un passato troppo spesso appiattito dalla mancanza di memoria.
“La stagione della ricostruzione, - ha commentato Palladini-, è quella meno metabolizzata e che è stata drammatica negli anni 60 con una grande espansione edilizia ed urbanistica della città. Grandi professionisti hanno lavorato in quegli anni lasciando egregi segni della loro presenza, come lo è, ad esempio, la chiesa progettata a Francavilla da Quaroni. Molti costruttori, data la grande richiesta di abitazioni, per la forte immigrazione dalle altre regioni, hanno lavorato molto negli anni della ricostruzione, affidando i progetti edili a nomi famosi”.
Il plauso di tutti i presenti è stato unanime per la catalogazione delle opere dell’ing. Cantamaglia, e si sono augurati che ciò possa accadere anche per altri professionisti. Mantenere la memoria, anche attraverso i documenti, è senz’altro il modo migliore di far conoscere i professionisti, architetti e ingegneri, che hanno lavorato, negli anni della ricostruzione, caratterizzando una città come Pescara.
A conclusione dei lavori ,la figlia dell'ing. Cantamaglia ha portato i saluti suoi e della famiglia ringraziando per la qualità del testo che ha fatto conoscere anche ai più giovani il padre e le opere da lui prodotte.