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Jazz 'n Fall 2025 si apre con l'omaggio di Bosso e Guidolotti al quartetto pianoless di Gerry Mulligan e Chet Baker

Redazione
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Martedì 4 novembre la stagione musicale della "Luigi Barbara" presenta il primo dei due concerti dell'edizione 2025 di Jazz 'n Fall. Il Marco Guidolotti Pianoless Quartet con la presenza importante di Fabrizio Bosso rende omaggio al celeberrimo quartetto pianoless guidato negli anni Cinquanta da Gerry Mulligan e Chet Baker: la formazione è composta da Marco Guidolotti al sax baritono, da Fabrizio Bosso alla tromba, da Francesco Pierotti al contrabbasso e Lorenzo Tucci alla batteria.

Le sonorità del jazz tornano protagoniste a Pescara nella rassegna organizzata dalla Società del Teatro e della Musica "Luigi Barbara" con la direzione artistica di Lucio Fumo. Al centro del percorso tracciato quest'anno, c'è il tributo rivolto a due grandi maestri della storia del jazz come Gerry Mulligan e Oscar Peterson, rivisitati rispettivamente dal quartetto pianoless guidato da Marco Guidolotti con il trombettista Fabrizio Bosso e dal trio del pianista Dado Moroni. Il concerto si terrà al Teatro Massimo di Pescara con inizio alle ore 21. Il prezzo del biglietto di ingresso è di 25 euro.

Il trio del sassofonista Marco Guidolotti, incontra la tromba del grande Fabrizio Bosso per dare vita ad un quartetto pianoless (vale a dire, senza pianoforte) che prende ispirazione proprio dal famoso quartetto di Gerry Mulligan e Chet Baker. La formazione, negli anni Cinquanta, ebbe un successo planetario e portò alla ribalta il fascinoso sax baritono, strumento fino ad allora utilizzato principalmente nelle grandi orchestre.

La voce della tromba e quella del sassofono baritono si intrecciano in una peculiare concezione contrappuntistica dell'improvvisazione a due voci. Questi due immensi musicisti contano sulla loro capacità di creare arrangiamenti estemporanei a sostegno del solista di turno in grado di stimolarne la creatività e l'ispirazione del momento. Un quartetto che omaggia il passato con un linguaggio rispettoso dellla tradizione del cool jazz californiano e, allo stesso tempo, moderno ed originale.

Marco Guidolotti e Fabrizio Bosso – e con loro, il batterista Lorenzo Tucci e il contrabbassista Francesco Pierotti – sono tra i musicisti più attivi del panorama musicale italiano. Musicisti che abbiamo imparato a conoscere in contesti diversi, che hanno spesso collaborato insieme – Guidolotti e Pierotti nel quartetto del sassofonista, Bosso e Tucci a partire all’inizio del secolo nel quintetto High Five e poi in tantissime formazioni – e che condividono, soprattutto, una visione stilistica omogenea e coerente. Una rilettura, la loro, che unisce gli aspetti più lirici e la dimensione virtuosistica del repertorio del quartetto e della letteratura degli standard, senza dimenticare l’effetto dirompente e l’importanza storica ed estetica dell’intuizione di Mulligan. Un'intuizione fondamentale per offrire nuovi sviluppi armonici e linguistici: grazie alla libertà offerta dall’assenza del pianoforte si è aperto un ventaglio di soluzioni fino a quel momento inesplorate e sviluppate in seguito verso direzioni estremamente diverse tra loro.

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