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Il lavoro ed il valore del lavoratore

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Dalle ore lavoro alle ore valore, questo il titolo del libro scritto da Luigi Di Giosaffatte e Claudio Bonasia, che nel pomeriggio del 13 dicembre 2018, presso la sala Tosti dell’AURUM di Pescara, è stato presentato ad una platea attenta e competente.

Che cosa vuol dire ore lavoro e ore valore, sembra un semplice anagramma, invece è la chiave di volta per un concetto nuovo di valutare il lavoro non più come una mera fatica di chi lo svolge, ma di una qualità di impegno fatto con consapevolezza.

Stefano Cianciotta, nella prefazione del libro, scrive di come oggi il lavoro è ancora definito per categorie e delle idee vecchie che non trovano più una logica applicazione nel tempo odierno. Una persona, qualunque sia il posto che occupa, non svolge un mero lavoro dettato dal suo datore, ma da una parte di sé che comprende tutto che egli stesso rappresenta nella vita.

Per troppo tempo il lavoratore è stato semplicemente colui che inserito numericamente nell’azienda svolgeva compiti e seguiva regole stabilite che non tenevano conto della sua personalità e del suo valore intellettuale.

Quindi dare valore al lavoro significa dare valore a chi lo svolge e tutto questo, per l’azienda è un valore aggiunto che può solo perseguire il vero obiettivo di crescita personale ed economica.

Presenti all’evento: gli autori Luigi Di Giosaffatte e Claudio Bonasia, Damiano De Cristofaro, Presidente dell’associazione CreaLavoroGiovani, Alessandro Addari presidente dell’associazione App Abruzzo, Luciana La Verghetta Sales manager Randstad Hr Solutions, Stefano Cianciotta docente universitario e Presidente Osservatorio Nazionale Infrastrutture di CONFASSACIAZIONI.

L’incontro è stato promosso dall’associazione CreaLavoroGiovani in collaborazione con App Abruzzo e con il patrocinio dell’assessorato alla cultura del Comune di Pescara.

Alessandro Addari, ha parlato dell'importanza della visione multidisciplinare e trasversale del tema lavoro, affrontato dagli autori, che è anche il tema svolto dalla sua associazione per il sistema della formazione e il cambiamento dei manager che devono diventare dei veri leader coach.

Luciana La Verghetta, curatrice della postfazione del libro ha parlato della Randstad azienda che ha intrapreso un percorso non meramente tecnologico, ma che tiene conto del grande valore della persona.  

Questa azienda ha come obiettivo la facilitazione dell’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani e per questo ha in messo in campo un progetto che si chiama Allenarsi per il futuro e che porta avanti coinvolgendo le scuole. I giovani devono imparare che non è il lavoro a definire la persona, ma è la persona che definisce il lavoro.

Stefano Cianciotta, ha parlato del lavoro che oggi non è più rapportabile alle definizioni del passato. Attualmente globalizzazione e nuove tecnologie hanno trasformato anche i luoghi del lavoro e continuano a nascere nuove mansioni che richiedono nuove professionalità che, purtroppo, non trovano sempre nella formazione scolastica un’adeguata preparazione ed aggiornamento. Occorre una vera e grande rivoluzione culturale che abbia come obiettivo l’innovazione ed il lavoratore deve essere sempre più imprenditore di sé stesso.

Damiano De Cristofaro ha parlato dell’associazione che rappresenta, CreaLavoroGiovani,

nata dall’idea del fondatore Claudio Bonasia, che lega il lavoro alla crescita costante e all’impegno della singola persona, elemento di un sistema globale del lavoro.

Claudio Bonasia, coautore del libro, ha parlato dell’idea nata 10 anni prima quando come dirigente di un’azienda valutava che il lavoro svolto non poteva essere condizionato solo da orari fissi o stipendi fissi, ma che era lo stesso lavoratore che doveva essere al centro del sistema e per questo bisognava creare le condizioni affinché egli stesso potesse donare il proprio lavoro all’azienda stessa. In definitiva il tempo del lavoro non può essere avulso dalla vita delle persone, ma deve essere una parte importante di essa e non solo perché consente di avere uno stipendio o salario, ma perché da la possibilità di esprimere appieno la propria personalità.

Luigi Di Giosaffatte come direttore della Confindustria di Chieti e di Pescara, ha negli anni visto e sostenuto tante situazioni aziendali che gli hanno consentito di valutare quale è il valore più grande delle aziende: il valore umano. Proprio per questo ha anche coniato un nuovo termine che vuole definire un nuovo modo di lavorare: lavorautore, neologismo che riassume tutto il concetto base del libro: la persona considerata come tale e non solo come mero lavoratore e a volte solo pedina aziendale.

In conclusione il testo, scritto a quattro mani da Claudio Bonasia e Luigi Di Giosaffatte, ha come fil rouge un’idea incontrovertibile e cioè che bisogna recuperare il gap culturale che mette l’Italia in una situazione inferiore alle altre Nazioni e che il concetto del lavoro deve necessariamente mettere la persona al centro del sistema. 

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