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Cresa: crescono gli occupati in Abruzzo, ma imprese in calo

L'analisi: Pil a +0,9% nel 2023 ma prospettive non rosee

Redazione
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L'Abruzzo dimostra buona capacità di sviluppo del mercato del lavoro ma persistono profili di debolezza nell'ambito dell'economia e del sistema delle imprese. Lo rivela il rapporto 'Economia e Società' del Centro studi dell'Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d'Italia (Cresa) giunto, nella sua versione attuale, alla 15a edizione. Nel 2023 Il Pil riporta un aumento dello 0,9% in linea con l'Italia e lievemente superiore al Meridione (+0,7%) (Iter Banca d'Italia).

Non sono rosee - sempre secondo l'analisi - le prospettive per il 2024 e il 2025: la Svimez stima, infatti, una crescita inferiore alla media del Sud con valori superiori solo a Molise, Calabria e Basilicata. Al contrario, sono buone e migliori di quelle italiane le tendenze del mercato del lavoro. Le fila delle forze di lavoro si ingrossano di 13mila unità (6mila uomini e 8mila donne) e aumenta l'occupazione (+19mila unità), esclusivamente quella dipendente (+22mila), a carattere indeterminato (+31mila) e a tempo pieno (+22mila), e in misura maggiore quella delle donne (+16mila) e delle persone con titolo di studio secondario (+22mila) e terziario (+8mila). 

Grazie alla flessione della componente femminile (-9mila persone) diminuisce il numero di disoccupati (-6mila). I tassi di attività (66,9), di occupazione (61,3) e di disoccupazione (8,3) sono migliori di quelli meridionali e i primi due allineati ai nazionali con il pieno recupero dei livelli 2019. Resta critica, tuttavia, la situazione del sistema delle imprese: in Abruzzo alla fine del 2023 operavano 145.365 imprese registrate, 123.773 delle quali attive. La variazione su base annua è per entrambe di poco superiore al -2% pari al doppio della flessione media nazionale. 

Nell'ambito delle attive sono in aumento i soli servizi immobiliari (+4%) e professionali (+3%); le attività assicurative e finanziarie, di supporto alle imprese e di informazione e comunicazione mostrano una buona capacità di tenuta mentre si confermano in flessione gli altri settori con cali decisi delle agricole (-5%), delle commerciali (-4%), delle manifatturiere e di trasporto e magazzinaggio (-3%) nonché edili (-2%).

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