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Le risorse agroalimentari d’Abruzzo, incontro conviviale dell'Accademia della Cucina

L’economia regionale e la conoscenza dei prodotti della terra e dell’acqua

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Giovedì 13 giugno, nel ristorante Taverna a Prua Mare della famiglia Scordella, in via Andrea Doria, si è tenuta la conviviale della Delegazione Pescara Aternum dell’Accademia italiana della cucina. Tema dell’incontro Le risorse agroalimentari d’Abruzzo: ricadute sull’economia regionale. Relatore per l’importante argomento il Prof. Nicolantonio D’Orazio Dir. Unità di Nutrizione Umana e Clinica Dipartimento DISMOB Università di Chieti-Pescara. Molti gli accademici e gli ospiti presenti, ai quali il Delegato dott. Giuseppe Di Giovacchino, si è rivolto per i saluti parlando dell’argomento dell’incontro.

L'argomento della serata - ha detto il Delegato - rispecchia la realtà agroalimentare e ittica abruzzese che rappresenta un modello di Green Economy che permette di vivere in armonia con l’ambiente, con positiva ricaduta su qualità della vita e prevenzione di diverse patologie. L’obiettivo della nostra delegazione, di fare cultura in amicizia, si raggiunge con incontri piacevoli che arricchiscono i nostri comuni sentimenti di cordiale e fraterna amicizia. Emergeranno, nel corso della serata, tante curiosità sulla vita della nostra marineria, nonché le tradizioni culinarie di Borgo Sud, dove ancora oggi si trovano le antiche costruzioni delle famiglie dei Marinai. A un passo da qui, tra le strade, si respira l’atmosfera intensa di un borgo che ha conosciuto tante difficoltà e anche tante storie umane. Gusteremo piatti tradizionali, della cucina povera marinara, che potrebbero contribuire ad incentivare una pesca sostenibile che salvaguardi la biodiversità, nel rispetto della filiera corta”.

Il Prof. Nicolantonio D’Orazio ha parlato dei prodotti agroalimentari e di quanto ne è ricca la Regione Abruzzo. Quando si promuove un territorio si promuovono anche le tradizioni e i prodotti enogastronomici, ma si trascura di dire che cosa sono veramente tali prodotti della terra e quante qualità intrinseche posseggono che sono a vantaggio della salute umana e animale.

“La realtà agroalimentare ed ittica abruzzese - ha detto il prof D’Orazio - rappresenta un modello di Green Economy che permette di vivere in armonia con l’ambiente con positiva ricaduta sulla qualità della vita e prevenzione di diverse patologie. La nostra produzione regionale potrebbe essere un modello di studio del rapporto ambiente uomo/donna, attraverso la ricerca scientifica sia in ambito della chimica bromatologica che della Nutrizione Umana e Clinica. La ricerca scientifica in questi ambiti può rappresentare un volano sulla qualità e sicurezza alimentare oltre che sulla ricaduta della ricchezza del territorio e quindi portare ad aumento del prodotto interno lordo della Regione Abruzzo”.

Se si analizzassero e si facessero conoscere ai consumatori la composizione dei prodotti della terra e dell’acqua si potrebbe fare a meno di ingerire integratori alimentari che non sempre hanno un’origine e composizione conosciuta. La natura non ha bisogno di essere integrata da prodotti industriali, da sola offre alle persone un’alimentazione sana e completa.

La relazione del Prof. D’Orazio è stata ascoltata con molto interesse perché ha evidenziato quanta ignoranza il consumatore ha. La conoscenza è sempre fonte di progresso e di qualità della vita e a questo dovrebbe provvedere chi istituzionalmente ha la possibilità di informare con correttezza le persone. Fare pubblicità, anche in una sagra, una festa gastronomica, ai prodotti offerti, non esaltandone solo il sapore, ma utilizzando gli eventi per far conoscenza sarebbe estremamente importante. Le persone devono sapere che cosa ingeriscono e quali benefici un prodotto può apportare alla propria salute.

A completare le comunicazioni il simposiarca Mimmo Marcantonio che con un piacevole racconto ha parlato delle pietanze che hanno composto il ricco menu a base di pesce. Le pietanze preparate dal cuoco Luciano Cipollone con la sua brigata di cucina, servite in tavola da Ramon Scordella insieme ad attenti e gentili camerieri. 

Simpatica e emozionante è stata la presenza del papà di Ramon Scordella che con la sua simpatia ha raccontato alcuni episodi di quando la marineria e gli abitanti del Borgo vivevano semplicemente in povertà ma in allegria godendo di piccole cose. In cucina non può non essere ricordata la mamma di Ramon sempre attenta a presenziare, come ha fatto in tutta la sua vita, che gli alimenti vengano preparati e serviti in modo ineccepibile.

La storia è alla base della vita presente e futura delle persone. La storia e i ricordi di una vita passata sono il cemento per crescere. Tenere vive le tradizioni e le conoscenze facilita l’evoluzione anche al tempo di una discussa realtà artificiale che, per essere valida e evolutiva, non può prescindere da una realtà naturale da affiancare. 

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