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Forza Italia accusa pesantemente le scelte di D'Alfonso. Di Stefano: "faremo barricate"

la redazione
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Non si placano le polemiche per il referendum sulle trivelle bypassato da D'Alfonso. Dopo gli interventi di Maurizio Acerbo e di Sara Marcozzi scende in campo anche Forza Italia attraverso una conferenza stampa tenutasi questa mattina alla quale hanno partecipato l'on. Fabrizio Di Stefano insieme ai i consiglieri Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri.

L'accusa di Di Stefano è legata al non interesse verso le volontà degli abruzzesi e di un pericoloso passo indietro che confermerebbe una chiara malafede di voler sottostare ai dettami del governo Renzi.

Lo stesso Di Stefano, riferendosi all'ormai famoso "documento firmato dai consiglieri", lo definisce come un atto fatto per dare una parvenza di leggitimità che però di legittimo non ha nulla; inoltre le 15 firme raccolte non esprimono in nessun modo la maggioranza in Aula.

Bisogna ricordare - continua Di Stefano - che esiste una sospensiva del processo autorizzativo di Ombrina e non una revoca di quella autorizzazione; la legge infatti impedisce quel tipo di operazione, mentre il governo Renzi ha deciso di reintrodurre il limite delle 12 miglia per evitare il passaggio referendario che sarebbe stato una vera e propria debacle.

E in Abruzzo ci si è affrettati a ritirarsi proprio per scongiurare la sconfitta. Noi faremo barricate – sottolinea Di Stefano – perché bisogna tornare in Consiglio e votare un documento che autorizzi la scelta fatta da D'Alfonso, vogliamo che ci mettano la faccia e dicano i motivi veri o quelli per coprire altro perché riteniamo ci sia una chiara volontà di prendere in giro gli abruzzesi e noi non permetteremo che si vada avanti con questa modalità discutibile".

Rincara la dose il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo, che è curioso di sapere se le 15 firme saranno confermata da altrettanti voti in Aula e attacca Mazzocca definendolo "ambientalista a chiacchiere" e D'Alessandro e il Presidente del Consiglio Di Pangrazio:

"Quando la Regione si costituisce in giudizio lo fa sulla base di atti giuridicamente validi ma sull'atto che chiede la cessazione dell'oggetto del contendere e per il quale contesteremo i costi sostenuti, non c'è scritto nulla per cui è da ritenersi illegittimo. Poi hanno tentato di coprirlo con una riunione di maggioranza, alla quale però non c'erano tutti. Tutto, comprese le sottoscrizioni delle deleghe agli avvocati, si sarebbe svolto nello stesso giorno tra Pescara, L'Aquila e Roma.

Vedremo se in Aula quelle 15 firme saranno confermate da altrettanti voti come sono curioso di conoscere la posizione dell'ambientalista "a chiacchiere" Mazzocca e dell'ex sottosegretario D'Alessandro, che parrebbe aver firmato il documento della maggioranza.

La cosa più grave – conclude Febbo – è la presenza tra i sottoscrittori del Presidente del Consiglio Di Pangrazio che di fatto smentisce il suo voto in Aula (deliberazioni sui referendum votate all'unanimità) e allo stesso tempo svilisce il ruolo dell'Assise regionale".

Lorenzo Sospiri, capogruppo di Forza Italia, definisce leccaculesco l'atteggiamento assunto dalla Regione Abruzzo, che ha compiuto una giravolta di 360 gradi disallineandosi dalle altre Regioni e affiancandosi al Governo Renzi e schizzofrenico quello del centrosinistra:

"Quella perpetrata da D'Alfonso è una vera e propria scortesia istituzionale nei confronti delle altre regioni – rimarca il Capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri – che hanno deciso di ricorrere in Cassazione contro la decisione della Corte Costituzionale che dichiarato ammissibile 1 solo referendum su 6. L'Abruzzo ha compiuto una giravolta a 360 gradi e invece di essere solidale con le altre Regioni ci si costituisce di fatto con il governo nazionale: un atteggiamento "leccaculesco" che probabilmente ha altri obiettivi, magari per il Masterplan.

Mentre gli altri continuano la battaglia l'Abruzzo rompe il fronte comune lasciando la Puglia da sola e sconfessando le stantie dichiarazioni di intenti di D'Alfonso da sempre favorevole alla regione macro - adriatica.

Domani se ne parlerà in Conferenza Capigruppo – annuncia Sospiri – perché quel documento postumo con le firme dei Consiglieri di maggioranza rappresenta un atto gravissimo. Devono venire in Aula per prendere una posizione ufficiale, presentare una proposta e poi voglio vedere chi la voterà. Vogliamo che gli abruzzesi sappiano cosa sta accadendo e si rendano conto dell'atteggiamento schizofrenico del centrosinistra".

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