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Pubblicazione nuovo bando Prefettura per ospitare 300 immigrati su Pescara, ecco cosa ne pensa Lorenzo Sospiri

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“Pescara e la sua provincia si preparano a una nuova sciagurata invasione di presunti profughi. È infatti stato pubblicato ieri il bando della Prefettura di Pescara per garantire ospitalità ad altri 300 immigrati per almeno 4 mesi, ossia dal primo settembre al 31 dicembre 2016, un business che frutterà ben 2milioni 541mila euro solo nel nostro territorio a vantaggio di quelle cooperative che si aggiudicheranno il bando. Ancora una volta Forza Italia chiede di fermare un’operazione scellerata, insostenibile per la nostra città, che non ha né mezzi né strutture idonee, ma soprattutto un’operazione che consente a qualcuno di lucrare sulla disperazione di alcuni, poi sfruttati sui territori in ‘operazioni simpatia’, come sta avvenendo a Montesilvano, dove alcuni immigrati verranno impiegati dal Comune per fare non meglio precisati ‘lavoretti’. Noi diciamo basta al business, basta allo sfruttamento, basta con le operazioni di facciata che non servono a silenziare la rabbia crescente della popolazione”.

Lo ha detto il capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri.

“Ancora una volta – ha denunciato il Capogruppo Sospiri – lo Stato approfitta della disattenzione estiva per pubblicare l’ennesimo bando per imporre su Pescara e provincia la presenza di ben 300 presunti profughi, che verranno dirottati sul nostro territorio dai centri di prima accoglienza dopo lo sbarco sulle nostre coste. Le cooperative o gli Enti interessati potranno presentare la propria offerta di accoglienza entro il prossimo 19 agosto, quindi in pieno periodo di vacanza, il 22 agosto si apriranno le buste e dopo soli 8 giorni, dal primo settembre, arriverà la nuova invasione, che potrà essere dislocata ovunque, sul mare, in montagna, in strutture alberghiere in pieno centro residenziale, dunque ciascuno di noi potrebbe trovarsi a convivere, suo malgrado, e senza alcun preavviso, con 50, 100, 150, 200 presunti profughi. Ma ciò che suscita la nostra indignazione sono le cifre di questo business, visto che per mantenere i 300 nuovi profughi solo a Pescara, in aggiunta ai 500 già presenti, lo Stato spenderà ben 2milioni 541mila euro, ovvero 35 euro al giorno per ciascuno dei 300 immigrati per 121 giorni, tanto per cominciare".

Una cifra spaventosa - prosegue - per persone che non scappano da luoghi di guerra, ma eventualmente fuggono dalla povertà, mentre a casa nostra, in Abruzzo, ci sono migliaia di concittadini che vivono in povertà estrema, dunque non hanno neanche un euro per comprare il pane, e non ricevono alcun aiuto, e questo è semplicemente vergognoso. Ancora una volta chiediamo di fermare quel bando, per noi insostenibile, e chiediamo alla Regione Abruzzo di gestire questa vera emergenza, e soprattutto facciamo appello alla mobilitazione dei sindaci, a partire da Alessandrini se è ancora sindaco di Pescara, affinchè vadano dal Prefetto per manifestare l’assenza di strutture idonee all’accoglienza, com’è emerso a inizio estate, quando il centro-destra ha sventato lo sbarco di 100 presunti profughi nell’Hotel Holiday sulla riviera sud di Pescara".

"E diciamo basta con le false operazioni simpatia come quella promossa a Montesilvano, dove il sindaco Maragno ha appena firmato una convenzione con la cooperativa Eta Beta per l’impiego di alcuni immigrati ospiti nell’Hotel Excelsior, in pieno centro abitato, per fare dei lavoretti sul territorio. Evidentemente si ignora – ha proseguito il Capogruppo Sospiri – il profondo malessere che serpeggia tra la popolazione che ha presentato da mesi una raccolta di firme per chiedere l’allontanamento di quelle centinaia di immigrati dal quartiere che ha perso la propria tranquillità. Quelle operazioni simpatia di pura facciata non riusciranno a nascondere il business che realmente si cela dietro l’arrivo e lo sfruttamento dei presunti profughi, e su cui riteniamo sia giunta l’ora di fare piena chiarezza. E Montesilvano è l’immagine simbolo di un territorio già in forte difficoltà sul fronte dell’accoglienza, un territorio che non può continuare a tollerare i termini di tale emergenza”.

 

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