18-10-2016 . Via libera definitivo dell'Aula della Camera al disegno di legge sul contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo, detto ddl caporalato.
I voti a favore sono stati 336, nessun contrario, gli astenuti sono stati 25 (Forza Italia e Lega). Al momento del voto erano in Aula i ministri dell'Agricoltura della Giustizia e dell'Ambiente, Martina, Orlando e Galletti.
"Oggi è una grande giornata per il lavoro, per la tutela dei diritti e le persone più deboli: si è realizzato un obiettivo che da sempre caratterizza le battaglie della sinistra, quello per la dignità dei lavoratori e delle persone che sono più esposte alle forme più odiose di sfruttamento":
Così il ministro della Giustizia Andrea Orlando commentando la legge per il contrasto al caporalato.
Martina, mai più schiavi nei campi -
"Lo Stato risponde in maniera netta e unita contro il caporalato con questa nuova legge attesa da almeno cinque anni. C'è tanto lavoro da fare e una legge da sola non basta, ma le direzione che abbiamo tracciato è inequivocabile. Dobbiamo lavorare uniti per non avere mai più schiavi nei campi".
Così il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina commenta l'approvazione della legge Martina-Orlando sul caporalato, nel sottolineare che:
"Ora abbiamo più strumenti utili per continuare una battaglia che deve essere quotidiana, perché sulla dignità delle persone non si tratta". "L'agricoltura si è messa alla testa di questo cambiamento, che serve anche a isolare chi sfrutta e salvaguardare le migliaia di aziende in regola che subiscono un'ingiusta concorrenza sleale “
Ricordiamo il passaggio al Senato del ddl lo scorso 1 agosto 2016, passato con 190 "sì", nessun "no" e 32 astenuti, cosi come ricordiamo le cifre di questo fenomeno il caporalato in agricoltura è un fenomeno illegale che interessa e coinvolge secondo stime circa 400.000 lavoratori in Italia, sia italiani che stranieri.
Ricordiamo anche l’impegno e l’azione concreta della nostra Regione al contrasto del fenomeno sul nostro territorio, all’importante azione svolta nel mese di luglio, con la costituzione del Tavolo partenariale di confronto e di proposta finalizzato alla definizione di un Protocollo d’intesa tra Regione, l’ANCI, le organizzazioni sindacali, le organizzazioni agricole e le Agenzie di lavoro interinali, che l’assessore Dino Pepe, ha voluto fortemente per dare un segnale di attenzione da parte della Regione ad un fenomeno così importante
Hanno partecipato alle riunioni referenti del Dipartimento regionale, l’ANCI, la CGIL, la CISL Abruzzo-Molise, la CIA Abruzzo, la Confagricoltura, la Coldiretti, l’Assolavoro nazionale in rappresentanza delle Agenzie di lavoro interinali.
L’azione regionale si inquadra all’interno di quella, più generale, dell’elusione della disciplina sul lavoro, mirante allo sfruttamento a basso costo di manodopera, senza il rispetto delle tariffe contrattuali sui minimi salariali e senza il versamento dei contributi previdenziali.
Il fenomeno penalizza l’agricoltura di qualità e le imprese agricole che agiscono nel pieno rispetto delle regole, che si trovano a competere con aziende che operano con costi di produzione notevolmente inferiori.
Il made in Italy da oggi diventa sinonimo di qualita’ e anche di maggiore dignità del lavoro!