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Le dimissioni di Civitarese dimostrano l'inconsistenza della Giunta Alessandrini

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Le dimissioni dell'assessore Civitarese sono una chiara dimostrazione della inconsistenza politica di questa giunta, nata  con un clamoroso caso di nepotismo, decisivo per la sopravvivenza della giunta stessa, e che a oltre 4 anni dalla sua elezione ancora non trova la strada giusta per amministrare questa città.

Una strada che forse si è persa a causa della confusione e tensione che porta la Giunta Alessandrini a brancolare nel caos. Infatti da un lato si annuncia l'istituzione del senso unico in via Marconi in direzione sud-nord - anche se a medio termine, in continuità con quella di Corso V. Emanuele -  dall'altro si propone il ripristino del doppio senso proprio su Corso V. Emanuele, con il conseguente traffico nord-sud indirizzato non si sa dove, in quanto impossibilitato a proseguire su via Marconi. Inoltre si impongono piste ciclabili, come in via Muzii, e allo stesso tempo si riapre al traffico Corso V. Emanuele con una sede stradale ristretta e senza pista ciclabile ma con abbondanza di fontane e di arredo urbano. E la confusione mentale dell'amministrazione è testimoniata ancora dalla qualifica di parcheggio di scambio dell'area di risulta presente nel PUMS: ci chiediamo quale sia la definizione di parcheggio di scambio conosciuta da questa amministrazione.

Questa Giunta dovrebbe pensare a come rivitalizzare la zona centrale che è diventata una enorme area di ristorazione, senza altre attrattive e decretando la morte di altre attività commerciali. L'amministrazione pescarese dovrebbe dedicarsi a migliorare quello che non funziona, come la rotonda di Piazza Unione; una rotonda che sostituisca il semaforo di Piazza Duca d'Aosta che rallenta la circolazione in modo inequivocabile; decine di semafori ancora lampeggianti ma da eliminare dopo aver realizzato rotonde o modifiche definitive alla circolazione - via Muzii-via Regina Margherita, via Marconi-via Vespucci.

Quello che i cittadini vogliono è migliorare la qualità della vita, e cioè meno inquinamento acustico ed atmosferico, più verde, pulizia e decoro degli spazi pubblici, più aree pedonali. Ma a oltre tre anni di anni di insediamento ma questa Giunta ha trovato la sua strada? Probabilmente no, ed i dati elettorali lo dimostrano: una sonora bocciatura da parte dei cittadini.

Questa politica che si professa di sinistra, ha bisogno di un lungo periodo di riflessione per non causare ulteriori danni ad una città già irreparabilmente danneggiata dalle amministrazioni precedenti. Siamo sommersi quotidianamente da comunicati stampa - in stile Istituto Luce - dell'amministrazione comunale che annunciano novità mirabolanti e raggiungimenti di successi epocali soprattutto nel settore della mobilità a cui viene impropriamente aggiunto l'aggettivo "sostenibile".

Nella nostra città manca una visione delle problematiche urbane - anche se limitate in questo caso alla mobilità - che tenga conto delle esigenze della collettività e della complessità del fenomeno urbano.

Il risultato è un tutti contro tutti che confonde ancora di più le idee a chi volesse cercare di portare un contributo teso a fluidificare il traffico automobilistico - in attesa di trasformare il parco auto in ibride ed elettriche, a favorire l'uso del mezzo pubblico razionalizzandone orari, percorsi e mezzi magari ad idrogeno, elettrici, ibridi o comunque non inquinanti, a diminuire l'inquinamento acustico ed atmosferico limitando l'accesso di veicoli particolarmente inquinanti (Euro 0,1 e via dicendo), ad introdurre forme di mobilità alternative condivise, a realizzare percorsi ciclabili e pedonali collegati tra di loro ma senza penalizzare i posti auto oltre il necessario.

Spesso le suddette posizioni radicali sono portatrici di retaggi culturali ideologici di epoche ormai passate: quelle che pensano di attrarre auto con nuovi parcheggi in pieno centro, quelle che ancora pensano che la circolazione automobilistica favorisca il commercio. Il M5S non le considera, le ignora.

Retaggi culturali di segno opposto invece, che non vanno a braccetto con il buon senso e la concretezza, quelli che pensano da un giorno all'altro di cancellare la dipendenza dall'auto senza aver prima resi disponibili modi di spostamento alternativi, ecologici certamente, ma di altrettanto facile disponibilità. Quelli del "tutto e subito" che si illudono che si possa realizzare in poco tempo un sistema di trasporto pubblico lineare in sede propria come previsto dal PUMS: purtroppo Pescara ha una struttura urbana ormai compromessa che limita fisicamente, prima ancora che culturalmente, un passaggio epocale come l'abbandono totale del volante a favore del manubrio o dei mezzi di trasporto pubblico, se non in tempi lunghi e con molta accortezza. La tempistica e le modalità di realizzazione dei grandi cambiamenti di mentalità, prima ancora che di comportamenti, è fondamentale per la riuscita del cambiamento sia per non creare disagi ai cittadini, sia per abituarli gradualmente alle novità.

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