17 ottobre 2108, pomeriggio carico di tensione al Comune di Pescara con un folto pubblico di cittadini pronti a dare battaglia ad un progetto non voluto.
Presenti i disabili di Carrozzine Determinate, pronti a contestare l’idea che i disabili debbano pagare per sostare nel futuro parcheggio. Infatti solo 50 posti per disabili sono in progetto e, per gli utenti che troveranno i posti occupati si prevede uno sconto del 50% per parcheggiare su altri stalli non destinati a loro.
Tanti i commercianti presenti molto determinati a far rivede il progetto. Il parcheggio centrale è essenziale per i cittadini e per il commercio, ma così come è non piace ai commercianti.
Marina Dolci Presidente dell’associazione Viviamo Pescara ha dichiarato:
“Noi commercianti proponiamo i lavori per un parcheggio fruibile, facilmente raggiungibile, a prezzi calmierati gestiti dal Comune rimanendo nel costo dei 12 milioni del Masterplan. Tutti i parcheggi devono essere gestiti dal Comune, ma abbiamo saputo che tutti i parcheggi rimarranno ai privati che incasserà 18 milioni di euro. Al Comune nessuna parte di utili e noi cittadini, fruitori, pagheremo i parcheggi e il Comune non incasserà il reddito derivante del parcheggio come succede adesso. Per il bosco non siamo d’accordo né per le costruzioni edilizie con silos a privati. Nessuna attività edilizia dovrà essere programmata con la prospettiva di altro cemento da mettere al centro della città che già soffre di una crisi edilizia notevole con numerose case vuote. Altro cemento non ci sembra utile per il momento”.
Il consigliere Riccardo Padovano, sempre presente e pronto alla lotta politica ed al confronto ha dichiarato:
“Io consiglio alla maggioranza di non votare questo progetto. Se loro insistono sentiranno da me il voto contrario. Non si può votare una delibera con sola maggioranza e, comunque, ora vedo l’assenza della maggioranza. Noi dobbiamo decidere che cosa vogliamo fare, ma no la stazione dei pullman sotterranea che comporterebbe un costo elevatissimo per la riqualificazione del terreno fortemente inquinato. L’area deve essere con parcheggio a raso e una struttura per gli autobus un Hub di servizi per carico e scarico delle merci. Installazione di servizi e impiantistica moderni”
Anche le associazioni di categoria sono contrarie a questo progetto e per la Confesercenti Gianni Taucci ha dichiarato:
“Confesercenti chiede di il ritiro immediato del progetto che non vede il futuro sviluppo della città. Il progetto ha solo la visione del momento e noi vorremmo vedere un progetto che veda da qui a venti anni. Per 20 anni legare il territorio ad uno sviluppo che tenga presente tra 10 anni che cosa sarà della città. Quando si progetta un territorio così vasto al centro della città bisogna tenere presente che cosa sarà la città tra dieci o vent’anni. Ci sono i tempi di decidere se investire anche con i privati. L’Amministrazione deve capire che, anche se a fine mandato, può giocarsi un progetto così importante proprio come segnale politico”.
Solo 24 i consiglieri presenti in aula e il Sindaco, ad apertura dei lavori, ha dichiarato che era intenzione sua e della maggioranza di sospendere la seduta per incontrare i cittadini presenti per un confronto.
Alcuni sono stati gli interventi che di fatto hanno approvato la sospensione proposta dal Sindaco. Da parte dell’opposizione negli interventi si è palesato un forte dubbio sul vero perché di questa sospensione che non è altro che un ulteriore slittamento della decisione finale per il progetto. É indispensabile, hanno dichiarato, verificare e valutare le istanze dei cittadini per capire il vero problema di questo progetto.
Per l’opposizione si tratta di una vera Caporetto per la maggioranza che dopo 10 Consigli ancora non è in grado di ascoltare i cittadini veri fruitori della città.
Dopo la sospensione tutti i cittadini presenti si sono riuniti nella sala della Giunta comunale ma, a detta di alcuni commercianti partecipanti:
“Subito dopo la sospensione del Consiglio il Sindaco ci ha fatto accomodare nella stanza Giunta per far finta di rispondere. In un primo momento l’ingresso era solo per i rappresentanti, poi tutti sono entrati ma il Sindaco non ha risposto a nessuna domanda.
Un commerciante ha chiesto che cosa ne traeva la città dalla realizzazione di questo progetto e il Presidente di Carrozzine Determinate e ha chiesto di togliere i parcheggi a pagamento per i disabili.
Ma, a qualunque domanda, nessuna risposta del Sindaco. Il tutto si è concluso dicendo che bisogna rimandare ad un approfondimento accurato e che la Giunta sarebbe stata convocata a breve
La cosa importante è che nessuno dei cittadini presenti ha detto di essere contrario alla riqualificazione, ma un sonoro NO al progetto che consegna tutti i parcheggi, compresi quelli delle strade del quadrilatero, ad un privato. Hanno anche bleffato sul termine ultimo del masterplan al 31 dice 2019 che invece, come ha detto un consigliere dell’opposizione, ha come termine il 31.12.2021, quindi, con tutto il tempo necessario per rivedere e rifare il progetto”.
Ma che cosa è l’Area di risulta? Molti ricorderanno le distese paludose che si estendevano per tutta l’area e che impedivano di accedere asciutti alla propria auto lasciata a parcheggio.
Già con la Giunta D’Alfonso e poi Arbore Mascia una minima riqualificazione con asfalto e poche luci è stata fatta. Ma come dimenticare la violenza subita poco tempo fa da una donna che andava a riprendere la propria auto? L’area di risulta ancora oggi è un luogo insicuro dove persone di varia etnia delinquono con pericolo per gli utenti.
Pescara, non bisogna dimenticare, è stata la prima città italiana insieme ad Ancona che ha avuto una stazione ferroviaria con la linea Pescara Ancora, prima in Italia. Dopo lo spostamento delle linee ferroviarie a monte, tutta l’area lasciata libera, di proprietà delle Ferrovie italiane, fu poi acquistata dal Comune di Pescara al fine di farne un luogo prezioso per il parcheggio fortemente carente nel centro della città.
12 ettari di terreno certo non potevano essere pensati solo per la sosta delle auto e così tanti sono stati i progetti e le idee che le varie Amministrazioni hanno avuto per la riqualificazione dell’area.
Negli anni ottanta un concorso di idee vide tanti professionisti presentare progetti di fattibilità, pagati, ma mai presi in considerazione. Alcuni Amministratori, chiedendo ad architetti famosi idee progettuali, anche queste pagate, prevedevano l’area con un Teatro per la città come luogo pubblico di coesione per la città.
Ma il vero progetto, approvato, presentato a seguito di un concorso pubblico, è stato quello dell’arch. Monistiroli di Milano. Questo, su indicazione della Amministrazione in essere allora, prevedeva la possibilità di avere molto verde al centro della città così come lo era il Central Park per New York, che probabilmente era conosciuto solo di nome e non per essere stato visitato.
Da allora il bosco e la sua presenza è stato sempre presente nelle successive idee progettuali fino all’attuale progetto che ne prevede l’installazione per circa 9 ettari. Forse un po’ troppo vista la gestione che ne comporterebbe sia per la sicurezza sia per la manutenzione.
Questo bosco così “folto”, la previsione di parcheggi in numero simile a quello tuttora presente, con pochi dedicato ai disabili, l’interramento della stazione degli autobus, peraltro con un conto numerico che fa capo alla situazione attuale, senza alcuna previsione di crescita, costruzione di edifici con destinazione residenziale e commerciale, con un aumento notevole di mc nel centro della città, e, soprattutto, la gestione del tutto ai privati, sono le direttive di questo progetto presentato e voluto dall’attuale Amministrazione politica. Altra previsione, poco oculata, è la decisione di dare in gestione a privati e di ridurre i parcheggi dei residenti e dei visitatori ingessando la città senza alcuna previsione di sviluppo.
In conclusione quale sarà il futuro di questa grande superficie centrale? Questo è come il dono che si riceve, ma che non si comprende e apprezza e che viene lasciato inutilizzato nell’armadio.
I cittadini presenti al Consiglio desiderano una riqualificazione dell’area, ma con una spesa inferiore a quella prevista dal progetto utilizzando i 12 milioni del Masterplan, e, soprattutto, senza costruzioni edili per i privati e con la gestione pubblica ricordando quanto danno hanno fatto le gestioni private in questi anni al patrimonio e sicurezza pubblica.