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Dopo l'Area di Risulta il PD vuole regalare ai privati anche gli impianti sportivi

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Non bastavano i quasi 2 milioni di euro l'anno di ammanco alle casse comunali previsti dalla concessione dei parcheggi dell'area di risulta nè l'aumento spropositato delle tariffe parcheggi ai fruitori del centro cittadino, ora si abbatte anche sugli impianti sportivi la vena di "saldi di fine stagione" che il PD ha in programma di avviare nel suo ultimo anno di governo della città. L'Amministrazione comunale sta infatti concludendo le procedure di un project financing per la concessione ad un privato del campo di calcio di Zanni per ben 12 anni, a fronte di lavori di ristrutturazione dell'impianto sportivo per 55.000 euro ed il versamento di un canone annuale di poco più di 1.000 euro.

<Il consiglio comunale ha votato, tranne il M5S, favorevolmente alla concessione ad un privato del campo di Zanni annunciando a gran voce un grande vantaggio per le casse comunali. Purtroppo però è chiaro che il Project financing ricadrà, dopo gli squilli di tromba, proprio sulle tasche dei cittadini pescaresi, come chiaramente scritto nel piano finanziario proposto dal privato> commenta la consigliera del Movimento 5 Stelle Erika Alessandrini. <Basterebbero 2 anni di gestione da parte del Comune per recuperare l'investimento iniziale necessario alla manutenzione, invece il privato, caricando una lunga serie di spese di gestione - che il Comune non avrebbe -  propone di trattenere tutti i compensi ricavati dalle tariffe lasciando al Comune la magra consolazione di un canone di 1.000 euro l'anno per ben 12 anni.>

La cosa più grave, che la giunta Alessandrini tace, è che il futuro concessionario garantirebbe la manutenzione (2.500 euro l'anno) per i soli 5 anni iniziali: questo vuole dire che ogni manutenzione ordinaria o straordinaria che dovesse rendersi necessaria nei successivi 7 anni sarebbe a carico del Comune, pena, molto probabilmente, cause e ricorsi per il mancato incasso da parte del concessionario. A questo è necessario aggiungere che il campo in sintetico di Zanni è già oggi particolarmente consumato e i lavori di manutenzione previsti dal project non ne garantiscono una durata di ulteriori 12 anni. Di chi sarà l'onere di far fronte ai circa 300 mila euro necessari al rifacimento del manto? Certamente del Comune se non si vorranno pagare al concessionario, anche in questo caso,  i costi per il mancato esercizio dell'impianto.

<Non si possono gestire i beni pubblici in questo modo> aggiunge la consigliera pentastellata, <abbiamo la nuova società Pescara Multiservizi, nata dalla Pescara Parcheggi, che ha nello statuto, grazie ad un emendamento proposto dal Movimento 5 Stelle, anche la possibilità di gestire gli impianti sportivi. Non ci è chiaro perché si dia una gestione così lunga ad un privato per pochi spiccioli con la solita cantilena del "non ci sono soldi" per gli impianti sportivi, mentre contemporaneamente Alessandrini e compagni hanno deciso di spendere ben 800.000 euro per la sistemazione del vecchio Rampigna, un campo storico per la città ma sottodimensionato ed ubicato in una delle zone con il più elevato traffico di autoveicoli di Pescara, di certo non il luogo migliore oggi, da un punto di vista di polveri e micropolveri, in cui compiere attività fisica. Per di più per il quartiere di Zanni è iniziato un percorso di progettazione che mira alla riqualificazione del quartiere, sia da un punto di vista urbanistico che sociale, in cui il campo di Zanni potrebbe essere inserito nel contesto verde del Parco nord per liberare l'attuale sede, trasformandola in una piazza pubblica, nuovo centro di aggregazione e di servizi al cittadino che finora Zanni non ha mai avuto.>

Il Movimento 5 Stelle chiede al Sindaco e alla Giunta di fermare la procedura di Project financing del campo di Zanni perché non in linea con quanto deliberato dal Consiglio comunale rispetto all'assenza di oneri per il Comune di Pescara e di lavorare perché al quartiere di Zanni possano essere garantiti per l'imminente futuro quegli spazi e quelle attrezzature che trasformerebbero una periferia in un quartiere modello per identità urbana e qualità della vita.

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