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Nasce il Patto per le Donne

I quattro candidati Presidenti firmano il Patto.

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Stamattina doppio appuntamento con la CPO della Regione Abruzzo dove i quattro candidati, alle 9 e alle 11, hanno firmato un importante documento chiamato il Patto per le Donne.

A presentare l’evento la Presidente della CPO Gemma Andreini che si è fatta promotrice della stesura del documento con l’ausilio di molte associazioni femminili e di categoria della Regione Abruzzo.

Molte le donne presenti in rappresentanza delle proprie associazioni e categorie di imprenditori che hanno contribuito, sia con la presenza sia con le idee espresse, a presentare l’importante documento ai candidati Presidenti di Regione per le prossime elezioni del 10 febbraio.

Alle 9 del mattino sono stati presenti Giovanni Legnini e Marco Marsilio mentre alle ore 11 Sara Marcozzi e Stefano Flajani.

“Questo progetto di rete – ha spiegato la Presidente della CPO Gemma Andreini presentando il documento ai candidati – si ispira al documento #unpattoperledonne realizzato dagli Stati Generali delle Donne, è una sorta di “sperimentazione” dalla quale prendere spunto per proporre alla nuova Amministrazione regionale di realizzare un progetto innovativo, il primo tra le Regioni d’Italia, che preveda la creazione di una piattaforma digitale, (per la quale ho pensato anche un nome emblematico L’Orecchio di Dionisio) in grado raccogliere le istanze di TUTTI dal singolo cittadino, alle associazioni, alle associazioni di categoria e organismi operanti sul territorio e divenire uno strumento strutturato ed utilizzabile come apporto di idee a supporto dell’amministrazione regionale. Il Patto per le Donne è stato stilato con l’ausilio di tante professioniste, associazioni e organismi operanti sul territorio, che si occupano a vario titolo di politiche di genere, il cui contributo è stato dettato dall’esperienza maturata nel confronto quotidiano con le peculiari esigenze del mondo femminile. Pertanto, maturando la consapevolezza che occorrono politiche ad hoc, la Commissione Pari Opportunità si fa portavoce di tutte le esigenze emerse e chiede una congrua dotazione di risorse umane e finanziarie per lo svolgimento dei numerosi compiti stabiliti dalla Legge regionale n.26 del 2012, oltre ad una modifica normativa al fine di rendere questo importante organismo più operativo e propositivo per le politiche di genere”.

Il primo candidato a parlare è stato Giovanni Legnini che ha dichiarato:

“Sto imparando molto dalle candidate quindi l’elezione di un numero importante consentirà una garanzia ulteriore e l’attuazione di questi obiettivi indicati da voi con molta precisione. Sono convinto che fino a quando non saremo noi uomini ad assumere fino in fondo la responsabilità, le cose non potranno cambiare. Non può essere solo un affare di donne, deve essere un obiettivo che impegna di noi uomini. Esco da un’esperienza delicata nel CSM, ma vado fiero di essere riuscito ad elevare la percentuale delle dirigenti donne dal 12 al 40%, sono altrettanto orgoglioso di una iniziativa di aver fatto le linee guida che devono essere usate per il contrasto della violenza di genere per la sensibilizzazione della magistratura. Il CSM era prima composto da solo tre donne. Sono assolutamente persuaso che se il tasso di occupazione delle donne aumenta anche il PIL se ne avvarrà. Ci sono molti altri temi che avete ben esposto sui quali non mi soffermo e firmo con molta convinzione”

Marco Marsilio ha poi preso la parola dicendo:

“Sottoscrivo anche io questo patto molto articolato e voglio apprezzare lo sforzo propositivo che avete fatto che non è solo una mera rivendicazione, ma fatto con spirito aperto proposte e di confronto. Ci siamo confrontati con le istituzioni del nord Europa dove non si sognano di fare incontri in orari impossibili incompatibili alla vita delle donne. Temo che non saranno tante le donne in Consiglio Regionale. In parlamento abbiamo bloccato le liste per inserire una percentuale di donne per averne una apprezzabile. Il mio partito è guidato da una donna, troppa fatica fanno le donne per far valere i propri diritti. Il nostro programma lo potete leggere e ognuno sceglierà chi votare tutte queste proposte potete confrontarle con i nostri programmi di donne lavoro e cura familiare. È importante proposta di questo orecchio che ascolta e di voci che parlano dovremo sicuramente metterlo all’opera”.

Sara Marcozzi, unica candidata donna, nell’appuntamento successivo delle ore 11, ha detto:

“Degli aiuti dei sostegni e della rivoluzione culturale in questo paese poco si è fatto se guardiamo il documento che avete stilato. Sono contenta di veder tante donne abruzzesi insieme. Molto spesso è dato per scontato e che è normale che le donne lavorano, che fanno di più: facciamo di più sempre di più. Può essere un nuovo punto di partenza per unirci tra noi e anche con gli uomini. Non può essere uno scontro uomo donna. Io e Marinella Sclocco siamo le uniche nel Consiglio Regionale e un po’ è colpa degli uomini e un po’ nel tempo colpa nostra, spesso non siamo state solidali. Il movimento 5 stelle ha votato la doppia preferenza di genere anche se non eravamo d’accorso sul principio, ma lo abbiamo fatto come segnale del fatto che dobbiamo cominciare in maniera diversa. Siamo più capaci di mediare a tante situazioni che vanno regolate e sistemate, tante più donne e una presidente donna...lasciatemelo dire. Comunque andranno le elezioni dovremo lavorare sempre e comunque per fare squadra”

Il candidato Presidente di Casa Pound, Stefano Flajani ha chiuso le dichiarazioni dicendo:

“Bisogna comprendere le direttrici del documento che mi sento di condividere pienamente. Bisogna parlare delle donne. Voglio fare una battaglia sulle operaie di una ditta che lavoravano con orari e pause uguali agli uomini. Non si considerano le specificità delle donne. Vedo che ci sono diversi punti, ma condivido che qualsiasi intervento va guardato a 360 gradi altrimenti non si può parlare di pari opportunità. Ho trovato interessante sull’economia e sul fare impresa e sul turismo ricordo che le imprese femminili sono più longeve, effettivamente sono stati dati molti fondi, ma bisogna fare i bandi ed attingere a mani piene per un futuro discorso sul territorio. Non vedo nella pratica che si fanno i bandi come negli agriturismi, prima c’erano più bandi, ma adesso pochi. Chiudo con la piattaforma di Internet. Quando facciamo le attività nelle nostre sedi molti si sentono scollegati, mi piace la proposta della rete che dovrebbe dare pari opportunità al cittadino con questa pubblica amministrazione. Tutto ben venga per arginare lo scollamento con l’amministrazione per intervenire risolutamente”.

Tutti i candidati hanno firmato il documento Il Patto per le Donne siglando di fatto idee e proposte che dovranno, durante la consiliatura, essere tenute presenti anche perché le donne che lo hanno stilato non lo faranno cadere nel dimenticatoio come spesso è accaduto alle promesse pre elettorali.

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