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Nuova Pescara: la fusione avverrà nel 2027

Il Consiglio Regionale ha approvato lo slittamento della fusione con Montesilvano e Spoltore inizialmente previsto per 2024

redazione
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Nella giornata di oggi il Consiglio Regionale ha approvato il rinvio della “Nuova Pescara”, vale a dire l'unione tra il capoluogo adriatico con Montesilvano e Spoltore, dal 2024 al 2027. Il Consiglio regionale ha deciso di mantenere il nome della città dannunziana quindi "Pescara, per la realtà urbana da 200.000 abitanti che sta vedendo la luce grazie alla fusione con Montesilvano e Spoltore voluta da un referendum nel 2014 e da una legge regionale.

“Da oggi abbiamo una nuova legge che ci condurrà alla fusione di Pescara, Spoltore e Montesilvano con la costituzione di una nuova città, che si chiamerà Pescara, di 200mila abitanti, che rappresenta un sogno realizzato, quello di un grande centro competitivo nel centro Italia affacciato sull’Adriatico. Abbiamo raggiunto il risultato grazie alla buona volontà di tre sindaci e per rispettare tutti i passaggi abbiamo fissato insieme penalità, step di verifica, scadenze, e disponiamo dei finanziamenti necessari grazie alle attività pregresse dei nostri parlamentari come gli onorevoli D’Alfonso, Pagano e il senatore Bagnai. Finalmente tutti hanno compreso che si va verso la realizzazione del sogno e che era preferibile viverlo da protagonisti piuttosto che subire il commissariamento della Regione”. 

Sono le parole con cui il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri ha salutato l’approvazione con i voti della maggioranza di centrodestra e del consigliere Sara Marcozzi, e il voto contrario dei gruppi di opposizione, la nuova legge sull’istituzione della città di Pescara.

“Il punto centrale di un lungo processo di gestazione è stato il Referendum popolare – ha ricordato in aula il Presidente Sospiri – che si è espresso a favore della costituzione della nuova città. Secondo le leggi della Repubblica italiana il Presidente della Regione Abruzzo aveva la possibilità di scegliere sul dare seguito o meno all’esito referendario e siamo andati avanti con una norma articolata. E siamo arrivati a celebrare le ultime elezioni comunali che ci hanno consentito di eleggere le attuali amministrazioni; in mezzo c’è stata la tragedia del Covid, le difficoltà di una guerra, le ritrosie delle amministrazioni di Montesilvano e Spoltore alla fusione stessa. 

Abbiamo atteso la data limite del 2022, alcuni Comuni ci hanno chiesto il rinvio al 2024, ma a quel punto abbiamo aperto una riflessione non solo sul consenso, ma soprattutto su ciò che era giusto fare e oggi siamo convinti che quel sogno che diventa realtà, la costituzione della città nuova, fissa in modo concreto quali sono i temi, quali i tempi e le risorse finanziarie. È facile dire che occorre farlo subito, che non è difficile organizzare servizi, coordinare i Piani regolatori, programmare gli investimenti, ma non è realistico. Oggi i sindaci di Montesilvano e Spoltore hanno la piena consapevolezza che la fusione è una realtà ineludibile, sulla quale non si torna indietro. 

La Regione Abruzzo, grazie alla grande professionalità dei nostri uffici, ha redatto un progetto di legge straordinario e il tempo che abbiamo guadagnato lo utilizzeremo per compiere quel percorso che non è stato fatto sino a oggi. Ho grande fiducia nei tre sindaci coinvolti, sono convinto che realizzeremo un ottimo lavoro, approvando una legge che farà scuola, che sarà un punto normativo di riferimento per tutto il Paese. Il ringraziamento va, ovviamente, al Governatore Marsilio, agli Uffici regionali e a tutti i consiglieri, di maggioranza e opposizione, che hanno dato il proprio costruttivo contributo per accompagnare il cambiamento. Ora entro settembre ci aspettiamo di ricevere la prima relazione sulla fusione dei primi tre comparti strategici, tra cui i Servizi sociali, e soprattutto ci attendiamo la bozza del nuovo Statuto da approvare prima della fine dell’anno”.

Per il Vice Presidente del Consiglio Regionale del Movimento 5 Stelle Domenico Pettinari "Un'opera di ingegneria politica – continua -  che oggi il centrodestra si impegna a celebrare come "grande risultato". Il testo, però, butta fumo negli occhi a cittadini e amministratori comunali e non è altro che la certificazione di un enorme ritardo di questa Giunta sulla fusione dei comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore. 

Siamo riusciti comunque, con senso di responsabilità, a correggere un po' il tiro di una norma che era completamente sbagliata e che nasconde tra le sue righe un'ingarbugliata matassa normativa che renderà il processo di fusione tutt'altro che fluido. La verità è che il popolo si è espresso quasi dieci anni fa attraverso il referendum del 2014 e a oggi si dovranno aspettare altri 4 anni prima di dar voce a quella richiesta. C'è poco da festeggiare, a perdere non è solo la città di Pescara ma l'intero Abruzzo " conclude.

Mentre il Sindaco di Pescara Carlo Masci, su Facebook, ha ringraziato il Governatore Marsilio ed il Presidente del Consiglio Regionale Sospiri:

"La nuova città si chiamerà ancora PESCARA. Ringrazio i presidenti Marsilio e Sospiri e i consiglieri regionali che hanno accolto la mia richiesta di confermare il nome scelto nel 1927 per la nostra città, nel rispetto della storia segnata da Gabriele d'Annunzio e Giacomo Acerbo.

Nella nuova PESCARA ciascuna realtà territoriale avrà il giusto riconoscimento della propria identità e tutti i cittadini si sentiranno parte di una grande comunità. 

La nuova legge, a prescindere dallo spostamento della data di fusione al 2027, se almeno due Comuni voteranno in tal senso, ha colmato le gravi lacune della precedente, stabilendo una precisa road map per cogliere l'obiettivo, che non potrà in alcun modo essere disatteso."

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