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D'Alonzo su esposto per la movida: “Ma ad aprile 2024 Pettinari attaccava i locali”

Ecco la dichiarazione del presidente della commissione Ambiente dopo che il consigliere comunale di minoranza si è rivolto alla Corte dei Conti

Redazione
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“Apprendiamo dalla stampa del nuovo esposto alla Corte dei conti del consigliere comunale Domenico Pettinari. Stavolta se la prende con l’amministrazione comunale per le scelte legate alla movida e per il risarcimento dei danni ai residenti imposto dal Tribunale. Pettinari non perde occasione per puntare l’indice accusatore contro chi amministra, accusandoci a prescindere dalle decisioni che vengono assunte”. Così il presidente della Commissione Ambiente, Alessandro D'Alonzo.

"Mi chiedo cosa avrebbe fatto Pettinari se fosse diventato sindaco della nostra città, considerato che la sua opinione sulla movida è stata a dir poco altalenante: le sue dichiarazioni su questo tema, e non soltanto su questo tema, cambiano un po’ come possono variare le ordinazioni al ristorante, scegliendo da un menu à carte dove c’è tutto e il contrario di tutto. Era aprile 2024 quando Domenico Pettinari, attaccava i locali dicendo “no alla movida che porta in centro alcol e droga, sì allo sport”: eravamo in campagna elettorale. Poi, però, una volta eletto il suo gruppo ha cambiato posizione, soltanto per opporsi alle decisioni sugli orari calmierati stabiliti dal Comune per l’occupazione del suolo pubblico, e a novembre 2024 un suo consigliere, Massimiliano Di Pillo, ha chiesto al consiglio comunale (con un ordine del giorno) di permettere ai proprietari dei locali di allungare la presenza dei tavolini all’esterno degli stessi fino a mezzanotte e mezza nei giorni feriali, e fino all’una e trenta nei fine settimana e nei festivi. Oggi cambia di nuovo idea e accusa indistintamente centrodestra e centrosinistra di “inadempienza e incapacità politica” dopo l’ultimo provvedimento sulla movida, scaturito dalle recenti misurazioni dell’Arta dei rumori. Un ping pong di idee, quello di Pettinari e dei suoi colleghi consiglieri, che lascia ancora una volta basiti perché, andando a stringere, si capisce poco o nulla. La sua fortuna è di poter parlare senza dover mai assumere decisioni di governo e senza dover fare delle scelte perché, con questi chiari di luna, non immaginiamo cosa accadrebbe", conclude D'Alonzo.

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