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La provincia di Pescara condannata a pagare 1,8 milioni agli ex dipendenti precari

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La Corte di Appello di L’Aquila, ha condannato la Provincia di Pescara al pagamento di circa 1,8 milioni di euro in favore di 62 ex lavoratori precari. 

A ciascuno l’ente dovrà versare venti mensilità,oltre agli interessi legali dalla data di cessazione del rapporto sino al soddisfo
Il giudice però non ha riconosciuto la stabilizzazione. Vittoria a metà, dunque, per i precari, che avevano appellato la sentenza di primo grado che un anno fa aveva decretato che la stabilizzazione dei dipendenti non fosse dovuta.
Stessa linea adottata dal giudice di secondo grado, che ha riformato parzialmente la sentenza impugnata, condannando la Provincia al risarcimento del danno.

I precari, cacciati nel 2010, contestavano la mancata assunzione a tempo indeterminato e la rielaborazione del piano triennale del personale che avrebbe «annullato gli impegni precedenti, violando immotivatamente ogni disposizione in materia, con eccesso di potere, nonché in spregio dei canoni di buona amministrazione».

Nel 2011 già il Tribunale amministrativo aveva respinto la loro richiesta e poi a maggio scorso un no secco era arrivato anche dal Giudice del Lavoro.

 

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