Dopo l' approvazione del Consiglio dei Ministri, il disegno di legge sulla riforma della scuola voluta dal Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini e Matteo Renzi, Segretario Pd e Premier, arriva in Senato e le relative norme potrebbero essere già attive dall' anno scolastico 2015/2016. Questo il tema dell' incontro Sel che si è tenuto sabato 30 maggio alle h. 18 presso la Sala Tosti dell' Aurum di Pescara dal titolo "La Buona Scuola che Vorremmo".
Titolo scelto per evidenziare una posizione sia di protesta che di proposta. Per Sel l' idea di quel che dovrebbe essere la scuola pubblica è ben precisa: laica, democratica e che possa garantire a tutti il poter esprimere al meglio loro stessi. Con la moderazione di Donatella D' Amico, Responsabile Settore Scuola Sel di Pescara, sono intervenuti Roberto Ettorre, Coordinatore Comunale Sel Pescara; Daniele Licheri, Coordinatore Provinciale Sel Pescara; Giovanni Di Iacovo, Assessore Sel alla Cultura e Pubblica Istruzione del Comune di Pescara e Maria Teresa Di Risio, Responsabile Nazionale Scuola Sinistra Ecologia Liberta'. Presenti in sala l' On. Gianni Melilla, Deputato Sel, il Coordinatore Regionale Sel Abruzzo Tommaso Di Febo e Ivano Martelli Consigliere Comunale per Sinistra, Ecologia e Libertà .
L'evento è stato organizzato dalla Federazione Provinciale di Sinistra e Liberta' Pescara come momento di riflessione in merito ai temi della "Buona Scuola" di Renzi: tra i più controversi il provvedimento riguardante la piena autonomia ai prossimi "dirigenti scolastici manager" ispirandosi a quel modello di potere ad personam che Sel contesta nella scuola e nella società . Non è mancato, oltre a ciò, l' intento di approfondire anche le problematiche non affrontate dalla riforma come il diritto allo studio, l' abbandono scolastico e l' uguaglianza degli studenti all' interno delle strutture scolastiche.
E' stata questa l'occasione anche per presentare la Scuola Popolare Sel, avviata recentemente. Spiega il suo promotore Roberto Ettore: "La scuola popolare e' nata per tutelare il diritto allo studio, per evitare l' abbandono scolastico e cercare di livellare le fortissime disuguaglianze che persistono all' interno delle scuole e del Paese: sono problemi che si legano profondamente a quelli di ordine sociale ed economico nel difficile periodo che viviamo. Con questo progetto offriamo sia un servizio sia uno strumento di rivendicazione politica per chiedere più attenzione alla scuola pubblica ed e' nato grazie alla collaborazione volontaria di tanti insegnanti, diventando palestra di cittadinanza attiva per gli stessi docenti popolari".