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Comunicato del capogruppo Forza Italia (Regione Abruzzo) Sospiri su legge per ticket sociosanitari

Redazione
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La Regione Abruzzo coprirà per intero, per tutto il 2015, la quota di compartecipazione degli utenti-ospiti delle Residenze sanitarie assistite, utenti che personalmente non dovranno sostenere alcuna spesa. Forza Italia, grazie alla battaglia condotta in Commissione, è riuscita a contenere i danni determinati dalla nuova tassa sulla salute imposta dalla giunta D’Alfonso, tramite l’approvazione di un emendamento da me presentato e sottoscritto da tutti i capigruppo, emendamento con il quale abbiamo completamente riscritto le disposizioni transitorie finali. Ora la delibera è legge, ma il nostro impegno continua per giungere all’abolizione totale di quella tassa”. A dirlo è stato il capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri, al termine del voto, nella V Commissione, del Regolamento sui ticket sociosanitari.


Nelle 12 sedute di Commissione precedenti, Forza Italia aveva già ottenuto delle conquiste, ossia delle modifiche sostanziali che abbiamo fatto inserire nel Regolamento – ha ricordato il Capogruppo Sospiri -. Il documento riscritto ora prevede infatti che la compartecipazione si applica su Servizio sanitario nazionale, Comuni e utenze sulla base del relativo reddito Isee: Forza Italia ha ottenuto che la giunta regionale stabilirà le soglie di compartecipazione dell’utente non senza aver prima acquisito il parere obbligatorio della Commissione consiliare competente. Perché, se arriva un utente che ha un reddito di 25mila euro l’anno, prima di stabilire la sua quota di compartecipazione sarà necessario verificare quanto incide sul suo reddito la composizione della famiglia e la presenza di disabilità. Questo ‘controllo’ ci permetterà di contenere il danno, fermo restando che parliamo di una tassa che con Chiodi non c’era ed è stata introdotta da D’Alfonso. Seconda conquista: la parte dei Comuni è coperta al 100 per cento per tutto il 2015, quindi primo i sindaci non faranno i gabellieri, secondo, non li facciamo fallire, e quindi per due terzi abbiamo contenuto il problema. Infine, i Comuni non pagheranno a rimborso, ossia prima il Comune paga la prestazione, anticipando la spesa, e poi la Regione li rimborsa con comodo. Piuttosto i Comuni faranno l’analisi delle compartecipazioni delle prestazioni e dei redditi Isee, mandano le carte alla Regione, che versa il dovuto e il Comune rimborsa. Però, a fronte del Regolamento così riscrittoha proseguito il capogruppo Sospiri – la maggioranza aveva reinserito a sorpresa delle norme transitorie che ci avevano riportato punto e a capo imponendo la ripresa dell’ostruzionismo: parliamo dell’articolo 12, commi 3 e 4, dove si è ribadito che gli utenti ospiti delle strutture sanitarie e sociosanitarie avrebbero comunque dovuto pagarsi personalmente e direttamente la ‘quota alberghiera’, ovvero 25,86 euro al giorno, ossia 775 euro al mese; solo gli ospiti delle strutture psichiatriche e riabilitative non dovrebbero pagare nulla. Tradotto in numeri significa che l’anziano ospite di una Rsa che, tra pensione di invalidità e accompagnamento, percepisce 788 euro al mese, avrebbe dovuto versare tutta la somma alla struttura, restando con appena 13 euro al mese in tasca, sempre se non gli fanno pagare pure il barbiere. Una norma inaccettabile, introdotta a tradimento da una giunta regionale Pd che cambia ogni giorno i documenti, ovviamente sempre a discapito della popolazione. Oggi ho presentato un emendamento che è stato sottoscritto da tutti i capigruppo che sostanzialmente ha bloccato quelle norme: nell’articolo 12, inerente le disposizioni transitorie e finali, abbiamo previsto che, nell’attesa del completamento del processo di riconversione delle strutture residenziali e semiresidenziali, la Giunta regionale, per tutto il 2015, coprirà per l’intero importo la quota di compartecipazione altrimenti posta a carico dell’utente o dei Comuni dal Decreto del Commissario. Allo stesso modo la giunta regionale dovrà garantire l’anticipo ai Comuni del 100 per cento della spesa effettivamente accertata per la compartecipazione alle prestazioni socio-sanitarie in regime residenziale e semiresidenziale. Per ora abbiamo contenuto il danno, ora la battaglia continuerà per l’abolizione della tassa”.

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