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Blasioli su Consiglio: "Ho imposto il rispetto per le istituzioni. In passato le proteste sono state tante, ma mai si è bloccato il Consiglio solo per alzare i toni"

La redazione
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Riceviamo e pubblichiamo le dichiarazioni del presidente Antonio Blasioli, in merito al consiglio comunale aperto anche ai cittadini di giovedì.

"Mi colpiscono dichiarazioni circolate in questi giorni in merito a quanto accaduto in Consiglio giovedì scorso, l'ultima quella di Maurizio Acerbo che ci ha ricordato di come cose simili non fossero mai accadute ai tempi della sua opposizione.
Probabilmente perché le sue prese di posizione, ricordo quando salì sui banchi, presidente Nino Sospiri dell'Assise, ma anche altre proteste, non solo sue, andate in onda sia sugli scranni che in platea, ad esempio l'animato Consiglio del gennaio 2009, che seguì alla brusca fine del mandato dell'ex sindaco Luciano D'Alfonso quando la minoranza di allora levò dei cartelli, oppure le prese di posizione dell'attuale maggioranza quando era opposizione, che arrivò anche ad occupare la Presidenza per un tempo limitato e i Consigli accompagnati anche dalla protesta del pubblico, negli anni scorsi, bene, mai, nella galleria delle mobilitazioni citate e delle altre avvenute in passato, la protesta era mai stata così cieca come quella di giovedì.
Vorrei sottolineare che a più riprese ho sospeso il Consiglio per cercare di riportare alla ragione il centrodestra. Ho interloquito con loro. Ho convocato anche una conferenza dei capigruppo a cui non hanno preso parte per cercare di convincerli e trovare una soluzione che portasse allo svolgimento, ma non c'è stato verso. I consiglieri hanno tanti modi per esprimere la loro posizione politica dalle mozioni, alle proposte di delibera, agli ordini del giorno e anche alle richieste di Consigli straordinari, come era quello di giovedì.
Nonostante questo ho permesso loro di tenere le magliette, di farsi riprendere e fotografare, come é sempre accaduto anche in passato, salvo poi a tornare alla normalità, ma non è accaduto. Credo che ci sia stata una precisa volontà di non discutere e di cercare invece di alzare i toni, come poi é successo tra le due opposizioni. Prima di assumere la decisione definitiva ho riunito la conferenza dei capi gruppo ed ho seguito l'indicazione di questa.
Ritengo che il Consiglio comunale sia la prima istituzione della città, l'aula della democrazia e non del varietà. Da qui la ferma intenzione a riconvocare la seduta per chiarire quello che tecnici e lo stesso sindaco erano disposti a chiarire alla città con i loro interventi circa la situazione determinatasi nel fiume e nel mare e i provvedimenti intrapresi. Con me Presidente questo é stato e questo sarà.
Quando il consigliere Acerbo tornerà in Consiglio tra quattro anni si sceglierà un presidente più flessibile di me. Per ora gli toccherà accontentarsi".

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