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Sanità: l'Abruzzo si piazza al secondo posto per tempi di attesa interventi chirurgici in oncologia

Miglior dato per la nostra regione registrato dall'Agenas

redazione
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L'Abruzzo si piazza al secondo posto in Italia per  per tempi di attesa interventi chirurgici in oncologia. A dirlo è l'Agenas (l’Agenzia per i servizi sanitari regionali), nel rapporto in cui mette a confronto i dati del 2019 con quelli dei primi 6 mesi del 2022.

Per quanto riguardano i tumori maligni si registra un miglioramento del 14.5 per cento dei tempi di attesa, secondo in Italia alle spalle della Val d’Aosta (19.5 per cento) e davanti alla Toscana (13.4) e alla Lombardia (9.6). Nella nostra Regione, il termine di 30 giorni per l’esecuzione dell’intervento chirurgico viene rispettato nel 79.20 per cento dei casi gestiti dalle strutture pubbliche e nel 91 per cento dei casi presi in carico dal privato convenzionato, posizionandosi rispettivamente al settimo e al nono posto nel Paese.

Sul fronte degli interventi urgenti per malattia cardiovascolare, il termine dei 30 giorni è rispettato nell’84.80 per cento dei casi nelle strutture pubbliche (settimo posto in Italia) e nel 99.1 per cento dei casi nelle strutture private (secondo posto in Italia).

Segnali positivi arrivano anche sui numeri delle prestazioni di specialistica ambulatoriale: fatta eccezione per la Toscana, nel primo semestre 2022 le altre regioni italiane registrano una flessione rispetto allo stesso periodo del 2019. In Abruzzo la variazione è pari a -12.92 per cento, dato che si posiziona all’ottavo posto in Italia, tra quelli del Veneto (-13.07) e dell’Emilia Romagna (-12.26). Il saldo della mobilità sui ricoveri, nel 2021 si attesta su un passivo di 49 milioni e mezzo di euro, al sesto posto in Italia, compreso tra Liguria (-60.7 milioni di euro) e Basilicata (-40.3 milioni). Queste le parole dell'Assessore alla Salute Nicoletta Verì:

"Il percorso è ancora lungo ma i dati Agenas confermano che le azioni messe in campo dal governo regionale vanno nella direzione giusta, soprattutto per quanto riguarda la specialistica ambulatoriale, dove la variazione è passata dal – 35 per cento del 2020 al – 12.92 di quest’anno. Siamo convinti che le misure attivate dalla Regione e dalle Asl consentiranno ulteriori margini di miglioramento, per garantire servizi sempre più rispondenti alle esigenze di salute e alle aspettative dei nostri cittadini, che purtroppo ancora troppo spesso si recano fuori Abruzzo per sottoporsi a terapie che in un terzo dei casi in media (come stimato dall’Agenas a livello nazionale nel suo rapporto), potrebbero essere effettuate nella nostra regione”. 

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