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Il lunedì del Delfino

Gli Dèi del calcio contro il Pescara

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Il calcio ha le sue ragioni misteriose che la ragione non conosce, così scrisse il celebre giornalista argentino Osvaldo Soriano, e come dargli torto dopo aver assistito al 2° tempo di Pescara - Spezia?

Purtroppo (ma anche per fortuna, dipende da quale parte della tifoseria si è schierati), in questo sport se regali un tempo su due, se colpisci tre legni, se ti fai passare un tiro innocuo sotto le braccia e se entri in scivolata sull’avversario dentro l’area di rigore … beh, ci può stare che non vinci, anche se hai dimostrato di essere notevolmente migliore.

Insomma, ci sono partite che sono decise a tavolino dagli Dèi del calcio, evidentemente consapevoli di dover intervenire personalmente, di tanto in tanto, per dimostrarci, se mai ce ne fosse bisogno, che questo è lo sport più imprevedibile e divertente (come scritto sopra, dipende dai punti di vista) del mondo.

Dopo una prima metà dell’incontro quasi soporifera, considerato il bel gioco cui ci aveva abituati il Delfino, almeno fino al match malamente perso nella precedente giornata di campionato contro il Cesena, l’inizio ripresa, grazie alla prima rete della carriera di Michele Fornasier, sorrideva ai biancazzurri che, soprattutto dopo il raddoppio del solito Gianluca Lapadula, sembravano aver dimenticato definitivamente lo stop del Dino Manuzzi. Anche le deliziose giocate di Gianluca Caprari, ormai una certezza e i cui fischi d’inizio stagione si sono definitivamente trasformati in applausi, apparivano come il logico coronamento di una sfida i cui valori espressi in campo fino a quel momento, apparivano ben definiti.

E invece, stavolta, proprio dalle decisioni di Mister Oddo, stranamente poco chiare, sono nate le ragioni di un inopinato pareggio: due punti persi in modo davvero gratuito. Ci chiediamo soprattutto per quale motivo abbia preferito schierare titolare Vincenzo Fiorillo, apparso alquanto frastornato, piuttosto che confermare, in una gara che tutto sommato si presentava alla portata dei padroni di casa, il bravo Simone Aresti, tra l’altro migliore dei suoi a Cesena? Forse proprio la consapevolezza di non aver azzeccato le mosse giuste l’ha reso stranamente nervoso a fine partita (certo, chi non lo sarebbe stato al suo posto, ma ci aveva abituato a un autocontrollo da perfetto Lord inglese in passato), al punto da essere stato anche espulso dall’incerto Luca Pairetto.

Iniziano a essere davvero troppe le incertezze difensive, a conferma delle paure d’inizio stagione circa lo stato di salute di Hugo Campagnaro. Solo il mercato di gennaio potrà fornirci gli indizi sulle possibilità di vedere il Pescara tra le primissime a fine campionato: due forti ed esperti difensori centrali, oltre a un centravanti di peso, al posto del fantasma di Andrea Cocco, potrebbero consegnare a Massimo Oddo quelle solidità che al momento mancano.

Poco tempo per riflettere, comunque, già domani pomeriggio, alle ore 18:30, di nuovo in campo al Mario Rigamonti di Brescia, per un incontro che, alla luce delle ultime prestazioni di entrambe le compagini, in calo quelle del Delfino, in ascesa quelle delle Rondinelle, vedrà i padroni di casa partire favoriti e quanto mai desiderosi, dopo un pessimo inizio stagione, di scavalcare in classifica il Pescara: riusciranno gli Adriatici a ribaltare il pronostico, in uno dei campi per loro storicamente più ostici?

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