Febbraio, febbraietto mese corto e maledetto, gli antichi proverbi, per chi ci crede, spesso sintetizzano precisamente situazioni e stati d’animo, quello di quest’anno è anche bisestile, insomma gli ingredienti, fonti di sventura per il nostro Delfino, erano ben conosciuti, all’indomani dell’ultima vittoria, datata 30 gennaio, il 3 - 1 casalingo contro il Bari di Andrea Camplone. Sembrava irrefrenabile la corsa verso la Serie A, con un bottino di ben sette vittorie consecutive, un gioco spettacolare e le altre, dietro, che arrancavano miseramente, al punto da far temere, a quelli di Sky, il rischio di non veder disputare i play off.
Sogni di gloria pericolosamente rimandati, invece, a causa di un mese, fortunatamente giunto al capolinea, quanto mai sfortunato e sciagurato, nel corso del quale non sono comunque mancate prestazioni di spessore, come nella trasferta di Cagliari, dove al dominio tecnico e tattico non è seguito un risultato positivo. Probabilmente la meravigliosa gara di Perugia del 24 gennaio, la cosiddetta “partita perfetta” della gestione Oddo, avrà consigliato maggior prudenza alle avversarie del Pescara, che da allora sono diventate molto più aggressive sul portatore di palla biancazzurro, giocando “alla morte” e, spesso, anche oltre il limite del lecito, pur di portare a casa il risultato. A fronte di ciò la compagine adriatica non ha saputo reagire nel modo giusto, quasi subendo passivamente la malasorte e alcune decisioni arbitrali abbastanza sfavorevoli, che fino alla citata gara contro i pugliesi si erano invece spesso mostrati benevoli nei confronti dei nostri colori; una sorta di karma riabilitativo, che volendo scomodare gli antichi romani, può anche essere spiegato nella genesi del nome “febbraio”, dal latino februare ovvero purificare.
Inutile illudersi, Cagliari a parte, sebbene sconfitto inopinatamente a Cesena in uno dei due anticipi del venerdì (risultato, peraltro sfavorevole a questo punto, per il Pescara), lo stesso Crotone ha di nuovo accumulato un distacco, +10 punti, praticamente incolmabile, anche vincendo eventualmente lo scontro diretto in Calabria del prossimo 21 marzo. L’obiettivo, a questo punto, sarà quello di riprendere finalmente a vincere, fin da domani sera, nel penultimo turno infrasettimanale della stagione, contro il Trapani, onde poter mantenere il 3° posto finale che da diritto alla pole-position nei play off, cercando al contempo di arrivarci atleticamente e mentalmente in piena forma, iniziando fin da ora a studiare le alternative ai sicuri assenti per gli impegni con le Nazionali. In quest’ottica, con il serio rischio di dover fare a meno anche di Gianluca Lapadula, non sarebbe male tentare il recupero dell’ectoplasmatico Andrea Cocco, che potrebbe così riscattare un’annata dannatamente grigia, proprio in extremis.
Addio senza rimpianti a questo mese quindi, per cui i nostri nonni, oltre al proverbio citato nello incipit iniziale, scomodavano solo pensieri infausti: “febbraio, corto e amaro”, “febbraio, corto e malandrino”, “febbraiuzzo, peggio di tutto” … e salutiamo con gioia, al contrario, l’arrivo di Marzo, che sarà senz’altro favorevole al Delfino, giacché si tratta del mese dannunziano per eccellenza, il Vate vi nacque, infatti, un venerdì 12 dell’anno 1863, i cui immortali versi, nonostante l’ingiusto ostracismo nei suoi confronti dell’attuale amministrazione comunale (…), porteranno fortuna e vittorie, ne siamo più che certi: “Suis viibus pollens”, in altre parole possente di sua propria forza!