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Il Lunedì del Delfino

Sul ponte sventola bandiera bianca

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Sul ponte sventola bandiera bianca” cantava Franco Battiato e quelle parole ci sembrano le più adeguate a descrivere il momento di un Delfino sempre più arrendevole e inadeguato alla categoria. Anche allo Juventus Stadium, dove le motivazioni non dovrebbero mai venire meno, a prescindere dalla classifica, ha mostrato tutti i suoi enormi limiti, tecnici, psicologici e, cosa ancora più preoccupante, anche fisici. La confusione appare sovrana come non mai, con Massimo Oddo che, fra lo stupore generale, forse anche degli stessi giocatori, getta nella mischia fin dal primo minuto di gioco, quell’oggetto misterioso che porta il nome di Stefano Pettinari. Eppure, incredibile a dirsi, nel corso dei sessantacinque minuti in cui è rimasto in campo, quest’ultimo è stato il migliore … beh, il meno peggio … del Pescara, giacché nell’evidente consapevolezza dei propri valori, l’attaccante romano corre e pressa sulla trequarti avversaria, per la gioia di Massimiliano Allegri, che così ha potuto allenare a dovere i suoi, in vista dei prossimi e più ostici impegni.

Per il resto non ci sarebbe molto da commentare, a parte forse il deplorevole comportamento di giocatori, fino a poche settimane fa considerati beniamini del popolo biancazzurro, quali Francesco Zampano e Gianluca Caprari, che hanno preferito “salvare le gambe” in vista dell'odierno stage di Coverciano. Non resta che augurarsi una tirata d’orecchie da parte almeno di Gian Piero Ventura: la maglia azzurra la dovrebbero meritare solo quegli atleti che nei rispettivi club siano un esempio per i compagni.

Fuori dal rettangolo di gioco, fortunatamente tutto volge per il meglio. Gli staff societari e tecnici vanno d’amore e d’accordo come nemmeno ai tempi della recente promozione sembravano mostrare, il progetto per la costruzione del nuovo stadio sembra rendersi concreto e il bilancio economico, in prospettiva futura, appare sempre più florido, con la valorizzazione di alcuni giocatori (s)venduti, come ad esempio Lucas Torreira, che porteranno nuovi benefit nelle già floride casse biancazzurre, senza dimenticare l’eventuale paracadute finanziario di oltre dieci milioni che la Lega elargisce alle società retrocesse dopo un solo anno di apparizione in Serie A. Anche i tifosi non sembrano preoccuparsi eccessivamente delle brutte figure settimanalmente attuate dai loro beniamini. Si avverte, infatti, una sorta di assuefazione e rassegnazione all’altalena fra Massima Serie e Cadetteria. Inoltre, a furia di sentirselo ripetere da anni, ormai quasi quotidianamente, dal presidente Daniele Sebastiani, hanno convenuto la solida opinione che sia notevolmente più importante il pareggio di bilancio, piuttosto che quello sul campo …

Il dovere di cronaca ci impegna a descrivere la situazione attuale per quella che è, in altre parole di una squadra con le gambe molli, senza più un’identità da mostrare agli avversari, con sprazzi del tanto decantato bel gioco sempre più rari, una difesa poco concentrata e un attacco che definire sterile è puro eufemismo. Lo scorso campionato Massimo Oddo, come abbiamo già ricordato nei precedenti editoriali, seppe uscire da una situazione altrettanto difficile, oggi non possiamo che auspicare altrettanto, sebbene le condizioni appaiano ben differenti, purtroppo.

Naturalmente la nostra velata speranza di salvezza rimane intatta e ci auguriamo di essere smentiti fin dal prossimo incontro, domenica, nel posticipo serale, allo Stadio Olimpico, contro una Roma desiderosa di rivalsa dopo l’inopinata sconfitta di ieri pomeriggio a Bergamo, per opera della sempre più sorprendente Atalanta di Gian Piero Gasperini. A tal proposito, in conclusione, ci sovviene una celebre affermazione dello scrittore umorista americano Arthur Bloch, autore dei famosi libri sulle leggi di Murphy, che nel corso di una visita nel nostro Paese, da lui molto amato, verso la fine degli anni Settanta, così si espresse: “Gli esperti di calcio non fanno mai tredici, se lo facessero, non sarebbero più esperti di calcio”.

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