Classica partita da fine stagione fra due squadre che non avevano più nulla o quasi da dire a questo campionato. Ritmi molto blandi con qualche fiammata da entrambe le parti e grazie a una di queste che il Cagliari riusciva a imporsi sul Pescara, 1 - 0 il risultato finale.
Pomeriggio soleggiato allo Stadio Sant’Elia. 34ª giornata, ore 15:00, per la direzione arbitrale di Daniele Minelli della sezione di Varese; le due formazioni si erano così schierate al calcio d’inizio:
Il Cagliari di Massimo Rastelli ha presentato un piramidale 4-3-2-1. Rafael in porta, Pisacane, l’ex Salamon, Bruno Alves e Murru in difesa, Ionita, Tachtsidis e Barella a centrocampo, Joao Pedro e Farias sulla trequarti, Borriello di punta.
Zeman proponeva qualche novità con il consueto 4-3-3. Davanti a Fiorillo, Zampano, Bovo, Milicevic e Fornasier sulla linea difensiva, Muntari, Coulibaly e il capitano Memushaj centrocampisti, Benali, Cerri e Caprari in attacco.
La cronaca:
Dopo un inizio abbastanza prudente da parte di entrambe le compagini, la prima vera occasione era per il Cagliari, al 14’ con Borriello, che di testa sfiorava il palo alla sinistra di Fiorillo.
Al 23’ il Cagliari sbloccava il risultato; Barilla operava una percussione che metteva in crisi la difesa biancazzurra, serviva di tacco, al limite dell’area Joao Pedro, che tirava e Fornasier s’immolava, ma colpendo nettamente con il braccio sinistro; difensore ammonito e calcio di rigore trasformato di giustezza dallo stesso brasiliano: 1-0.
Dopo un solo minuto Fiorillo impediva il raddoppio salvando sulla linea di porta.
Al 38’ la prima vera occasione per il Delfino, con Memushaj che colpiva appena entrato nell’area piccola, lanciato in verticale da Caprari, ma Rafael deviava in angolo.
Ammonito Milicevic al 44’ per un’entrata da dietro su Joao Pedro a centrocampo.
Contropiede del Pescara al 46’, con Caprari che dal limite dell’area impegnava Rafael sul palo sinistro, costringendolo a deviare in angolo tuffandosi con i piedi.
Dopo due minuti di recupero terminava il primo tempo.
Nessuna sostituzione al calcio d’inizio della ripresa.
Improvvisa incursione di Caprari sulla sinistra al 49’, metteva rasoterra al centro, ma la palla attraversava tutta l’area piccola per finire in calcio d’angolo dopo una leggera deviazione di un difensore sardo.
Al 52’ Memushaj colpiva troppo piano a centro area su preciso cross da sinistra di Muntari e la palla terminava fra le braccia dell’estremo difensore cagliaritano.
Primo cambio della partita al 58’: Faragò per Ionita in casa Cagliari.
Ammonito Bruno Alves al 63’ per un fallo a centrocampo su Cerri. Subito dopo secondo cambio operato da Rastelli, che inseriva Sau al posto di Farias.
Grande occasione per Benali al 70’ che dopo una respinta di Rafael, raccoglieva dal dischetto e di sinistro colpiva, ma il portiere del Cagliari bloccava in tuffo. Poco dopo l’anglo-libanese era sostituito da Kastanos, insieme a Brugman che prendeva il posto di Coulibaly.
Ultimo cambio per il Cagliari al 76’: Padoin per Barella.
Giallo anche per Kastanos che entrava in ritardo su Padoin all’83’.
Ammonito per proteste Muntari all’89’, mentre Crescenzi sostituiva Milicevic per l’ultimo cambio della gara.
Il ghanese del Pescara si allontanava volontariamente dal campo, facendo restare in dieci i suoi compagni nei minuti finali, a causa dei cori razzisti del pubblico e in polemica con l’arbitro che non interrompeva la gara come da regolamento.
Dopo il breve recupero terminava l’incontro.
Qualche statistica di seguito:
55% di possesso palla a favore del Cagliari. 11 tiri, di cui 4 verso la porta, per i sardi, contro i 12, di cui 10, per i biancazzurri. 5 a 3 per il Pescara i calci d’angolo.