Quattro pareggi consecutivi in campionato, per una squadra allenata da Zděnek Zeman, se non è un record, comunque rappresentano una serie a dir poco inconsueta. E’ bene precisare che ad eccezione dell’ultimo, lo zero a zero con la Cremonese di sabato scorso, gli altri sono stati frutto del caso, ma alle statistiche ciò non importa e i numeri scritti rimarranno tali. L’attuale classifica del Delfino, esattamente a metà del gruppo, rispecchia quindi perfettamente questa strana partenza in campionato. La tifoseria appare divisa nei commenti, fra chi vede il bicchiere mezzo pieno e i rimanenti che non possono fare a meno di ricordare le tante occasioni perdute, giudicandolo, pertanto, mezzo vuoto. A chi dare ragione? Salomonicamente diremmo a entrambe le visioni. I secondi fotografano, in fondo, la realtà dei fatti, che ci racconta di parecchi punti malauguratamente persi per strada, conquistati i quali, oggi potremmo osservare le avversarie, tutte o quasi, dall’alto verso il basso della graduatoria. Come dare, però, torto agli ottimisti? Nonostante le tante amnesie, distrazioni e, diciamolo pure, un pizzico di buona sorte e decisioni arbitrali piuttosto favorevoli, anzichenò, con una squadra piena di talentuosi giovani, giacché tali ancora acerbi, ebbene siamo lì nel mezzo, consapevoli che con un paio di vittorie, ci ritroveremmo di nuovo fra le favorite.
Dal punto di vista tecnico, il pari di Cremona, pur deludente e parecchio noioso per gli spettatori, ci ha però consegnato alcune certezze. Partendo dalla difesa, che grazie all’inserimento di Cesare Bovo ha acquisito parecchio in termini di solidità ed esperienza (il romano e Andrea Coda, attuale compagno di reparto, sono stati titolari in serie A), confermando, altresì, l’assenza in Rosa di un centrale in grado di impostare quelle immediate ripartenze, che rappresentano un marchio di fabbrica dei moduli zemaniani. Il boemo, in sede di Mercato, aveva a lungo richiesto una figura con quelle caratteristiche, ma purtroppo non è stato accontentato. Il centrocampo sembra aver perso parecchia solidità e geometrie, da quando manca l’infortunato Mattia Proietti, mentre Gaston Brugman potrebbe fare la differenza, con la sua classe, nella cadetteria, ma sembra non riuscire proprio a digerire tutti gli schemi del Mister. Il talentuoso Mamadou Coulibaly, per fortuna sembra in crescita, gara dopo gara, più incisivo e meno distratto, infine il gioiellino Franck Kanouté, dopo l’imbarazzante esordio di Salerno, è riuscito, almeno in parte, a mostrare giocate di pregio, sfiorando addirittura il goal della vittoria su calcio di punizione, a tempo scaduto. E’ l’attacco, il reparto zemaniano per eccellenza, che ci offre, guarda caso, i maggiori spunti di riflessione. Alzi la mano chi avrebbe mai ipotizzato, fino a poco più di un mese fa, l’utilizzo dell’attuale trio, composto da Del Sole, Pettinari e Capone. Il primo esploso in Coppa Italia, il secondo capocannoniere a suon di reti nelle prime gare di campionato e infine il terzo, discontinuo ma capace di numeri di alta scuola calcistica. Nel bene e nel male, i tre hanno finora trascinato il Delfino, sopperendo a suon di goal, gli errori della difesa, ma saranno davvero loro i titolari di questa stagione? Abbiamo parecchi dubbi in proposito. Lasciare fuori Leonardo Mancuso, quando rientrerà dall’infortunio, oltre a Simone Ganz, fortissimamente voluto dal boemo la scorsa estate, sarà quasi impossibile. In attesa di capire cosa stia accadendo, fra il tecnico e Ahmad Benali, argomento sul quale non abbiamo sufficienti dati per argomentare, diremmo che, con molte probabilità, dovrebbero essere questi tre, gli effettivi di ruolo per l’immediato futuro. E se, quindi, con le “riserve” in campo, il Pescara può in questo momento vantare il miglior attacco (quattordici le marcature finora, tante quante la capolista Perugia), cosa mai dovremmo attenderci con il potenziale offensivo al massimo delle possibilità?
Ecco, sinteticamente, spiegate le ragioni che non ci consentono, al momento, commenti né di natura eccessivamente ottimistica, né troppo pessimistica. Non potrebbe essere nemmeno diverso, quando si ha di fronte un campionato così lungo, quasi interminabile, come quello di Serie B. Lasciamo lavorare serenamente lo staff tecnico e, forse, da qui a un mese, si potrà avere un quadro più chiaro della situazione, valutando meglio anche le avversarie, anch’esse non ancora ben definite nei loro potenziali, com’è normale che sia.
Appuntamento a sabato prossimo, con un’altra impegnativa trasferta, in quel di Carpi. Gli emiliani occupano al momento la terza posizione, in coabitazione con l’Empoli e possono vantare la seconda miglior difesa del campionato con sole quattro reti subite (meglio ha fatto solo il neo promosso Venezia di Filippo Inzaghi, con due). Sfida tecnica affascinante ed equilibrata, altro pareggio in vista?