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Un bruttissimo Pescara perde malamente fra le mura amiche con il Brescia

Le rondinelle si impongono facilmente 0 - 3

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Un Delfino troppo brutto per essere vero e … zemaniano, è stato sconfitto a domicilio da un Brescia cinico e attento, pronto a sfruttare gli errori dei biancazzurri: 0 – 3 il finale.

Dodicesima giornata di campionato. Temperatura di circa 17° allo Stadio Adriatico - Giovanni Cornacchia, umidità al 50%, poco nuvoloso. Direzione arbitrale di Eugenio Abbattista della sezione di Molfetta, con le due formazioni che si erano così presentate al calcio d’inizio delle ore 15:

Solito 4-3-3 per il Pescara, che schierava in porta Fiorillo, poi Zampano, Bovo, Perrotta e Mazzotta in difesa, Coulibaly, Brugman e Carraro a centrocampo, Benali, Pettinari e Mancuso sulla linea d’attacco.

Il Brescia dell’ex Pasquale Marino presentava invece un 3-5-2, con Minelli in porta, Somma, Gastaldello e Lancini difensori, Cancellotti, Bisoli, Machin, Martinelli e Furlan centrocampisti, Caracciolo e Ferrante i due attaccanti.

La cronaca:

Un po’ a sorpresa il Brescia passava in vantaggio al 37’ con Machin, pronto a piazzarla in rete dal centro dell’area, dopo un bel tocco di Furlan dalla sinistra: 0 – 1.

Al 40’ terminava la partita di Coulibaly, assolutamente fuori gara fin dall’inizio, impreciso e disattento, che era sostituito da Palazzi. Bocciatura per il senegalese, comunque consolato da Zeman all’uscita dal campo.

Ben tre i minuti di recupero e terminava una prima frazione di gioco deludente per il Delfino, discontinuo e alquanto approssimativo in fase offensiva.

Alla ripresa del gioco le squadre non presentavano nuovi cambi.

Al 47’, nel giro di trenta secondi, Mancuso sfiorava in ben due occasioni il pareggio, prima con una girata dal limite dell’area piccola, di sinistro, su assist di Carraro, sfiorando il palo alla destra di Minelli e successivamente con un colpo di testa in avvitamento, su cross di Pettinari dalla fascia sinistra, che andava ad accarezzare la traversa prima di terminare sul fondo.

Raddoppiavano i lombardi al 63’ grazie all’airone Caracciolo, che splendidamente servito in verticale da Machin, infilava facilmente Fiorillo in uscita: 0 – 2.

Dilagavano le rondinelle al 65’ con Ferrante che entrava da solo in area di rigore dalla destra e la piazzava comodamente in rete: 0 – 3.

Secondo cambio operato da Zeman al 68’, che inseriva Valzania per Carraro, autore di qualche buona giocata, ma del tutto inconsistente in fase d’interdizione.

Ultimo avvicendamento per i padroni di casa al 75’. Esordio stagionale per l’uruguaiano Elizalde che subentrava al deludente Perrotta.

Prima sostituzione anche per gli ospiti all’83’. Usciva Ferrante, al suo posto Torregrossa.

All’85’ era sostituito il migliore in campo, Machin, l’equatoguineano in prestito dalla Roma, per Longhi.

Standing ovation per Caracciolo al 90’, applaudito anche dal pubblico pescarese, che veniva sostituito da Di Santantonio.

Dopo un solo minuto di recupero, il triplice fischio dell’arbitro decretava la fine dell’incontro.

Qualche statistica di seguito:

10 i tiri per parte. 8 a 2 per i padroni di casa i calci d’angolo. Due ammonizioni per il Pescara (Valzania e Bovo), una sola per il Brescia (Lancini).

Le considerazioni sul brutto momento del Pescara, come sempre a inizio settimana con l’editoriale IL LUNEDI’ DEL DELFINO.

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