Ben ritrovate/i, anche quest’anno, in concomitanza con la partenza ufficiale del campionato in cui milita il Delfino Pescara, all’ormai consueto appuntamento con il nostro editoriale del lunedì. Dopo la solita estate calcistica “all’italiana”, in cui accade un po’ di tutto, quasi sempre in termini negativi, come scandali, fallimenti, pseudo-riforme, ripescaggi, ricorsi e via discorrendo, eccoci finalmente (finalmente?...) alle prese con il calcio giocato. Prima di commentare quanto accaduto sabato scorso a Cremona, vale quindi la pena fare un breve riepilogo dei, per l’appunto, tragicomici accadimenti estivi.
Il campionato del mondo svoltosi in Russia ha visto prevalere la strabordante fisicità atletica dei tanti giocatori provenienti dalle ex colonie francesi, che hanno consegnato ai pochi transalpini visti in campo, il secondo titolo mondiale della loro storia. Alla luce di quanto visto, l’Italia non avrebbe fatto molta strada, quindi si spera che la doccia fredda causata dall’eliminazione ad opera della Svezia (peraltro ben comportatasi in Russia), possa ritenersi salutare in vista dei futuri ed imminenti impegni della Nazionale.
La serie A, rientrati i casi del Parma e del Chievo Verona, che per motivi diversi sembrava dovessero lasciare campo libero a Crotone e Palermo, dopo qualche piccolo ritardo, è regolarmente iniziata. Per i vertici si dovrebbe competere esclusivamente dal secondo posto in giù, visto che l’arrivo dell’extraterrestre Cristiano Ronaldo alla corte degli Agnelli, ha reso la Juventus una sorta di Dream Team, che almeno in ambito nazionale si presume lascerà solo le briciole alle “inseguitrici”. L’augurio è che la presenza di CR7 possa almeno restituire, al nostro campionato d’élite, una parte dei fasti di qualche decennio or sono, quando possedeva l’invidiabile qualifica di “più bello del mondo”.
Scendendo nella categoria che ci appartiene, le novità non sono state altrettanto positive, tutt’altro … Bari, Cesena e Avellino, tre piazze calcistiche di notevole blasone, hanno momentaneamente chiuso i battenti e dovranno ripartire dalle serie minori, ma, fatto storico per il calcio italiano, nessuna squadra è stata ripescata, così che ci ritroviamo a disputare un anomalo campionato a 19 squadre. Questa decisione, non condivisa da molti, è stata (e lo è ancora) foriera di numerose prese di posizione, a partire dalle società che già pregustavano di presentarsi ai nastri di partenza della nuova serie cadetta (Catania e Novara su tutte), ma pure, ovviamente, dal sindacato calciatori, che ha improvvisamente visto ridursi di alcune decine di unità il proprio contingente professionistico. In parte anche DAZN, la società che si è assicurata i diritti televisivi e di cui ci occuperemo prossimamente, non ha fatto salti di gioia, avendo dovuto rinunciare a vendere parecchi abbonamenti ai tifosi delle società non ammesse. Insomma un guazzabuglio notevole, che in questa occasione ci limitiamo solo a citare, senza bisogno di aizzare nuove e inutili polemiche. Di tutto ciò hanno risentito anche le categorie immediatamente inferiori, che ad oggi non possiedono né calendari, né gironi.
Veniamo, infine, ai fatti di casa nostra. Vi ricordate come ci eravamo lasciati, circa tre mesi fa? No? Per rinfrescarvi la memoria, ecco un breve estratto, tratto dall’ultimo editoriale dell’anno scorso: “… di solito si utilizza l’ultimo articolo della stagione per disquisire del futuro che verrà. Chiaramente non lo faremo, perché abbiamo da tempo compreso quanto possa essere inutile. Promesse tante, fatti pochi o niente, da quando questa società tiene le redini della Pescara Calcio: solo affari legati al mondo del management calcistico, ovvero prestiti, riscatti, plusvalenze, insomma tutto, tranne il calcio giocato e i risultati sul campo, interessano il ragioniere e i suoi sottoposti. La Rosa che verrà non rappresenterà il disegno prospettato dal futuro allenatore, ma la mescolanza alchemica di chi tesse le fila dall’alto, in cambio del potere, economico e sociale, che ciò consegna. In pratica i tifosi non avranno certezze alla partenza del campionato 2018/2019, dovranno solo augurarsi che, casualmente, l’accozzaglia loro proposta, magari possa funzionare…”. Non che ci volesse la sfera di cristallo per profetizzare quanto, effettivamente, poi è accaduto. Fortunatamente per i tifosi, la serie B è un campionato “strano”, non sono i nomi altisonanti a fare davvero la differenza, quanto piuttosto il riuscire a creare un gruppo coeso e affiatato. Stimiamo che, almeno in questo, la scelta di confermare un allenatore esperto come Bepi Pillon, potrà dare buoni frutti in tal senso. Il pareggio conquistato in extremis a Cremona, pur avendo evidenziato parecchi difetti e lacune in chiave tecnico-tattica, che andranno necessariamente corretti quanto prima, di contro ha mostrato un Delfino discretamente volenteroso, grintoso e “cattivo”, qualità fondamentali per rendere al meglio in una stagione che si preannuncia davvero difficile e tirata allo spasimo. Il format a diciannove, così ridotto, ha però mantenuto l’identico numero di promosse, retrocesse e qualificate ai play off e ai play out, della scorsa stagione. In questo modo al termine dell’ultima giornata, solo sei compagini resteranno nel mezzo della graduatoria e, si presuppone, che anch’esse fino quasi alla fine lotteranno per un obiettivo, piuttosto che per un altro. Si prospettano, quindi, trentasei feroci battaglie, dove, come abbiamo avuto modo di constatare fin da subito, ogni singolo punto conquistato avrà davvero un sapore speciale.
Nelle prossime settimane avremo tempo e modi per disquisire delle novità sopra appena citate (i nuovi diritti televisivi in primis), oltre che approfondire, chiaramente, la conoscenza della nuova Rosa biancazzurra. Domenica prossima il Pescara esordirà in casa contro il neo promosso Livorno, la prima squadra che ha usufruito del turno di riposo previsto (i biancazzurri dovranno invece attendere la terzultima giornata per il loro) e che quindi esordirà proprio all’Adriatico. Per ora è tutto, buon campionato amiche e amici di Pescara News.