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Il Lunedì del Delfino

E' giunto il momento di cambiare qualcosa

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Avevamo anticipato, lunedì scorso, che i derby non sono gare come tutte le altre e, puntuale, la conferma ieri pomeriggio è arrivata. Potevano vincerlo entrambe, sia il Delfino, sia l’Ascoli, alla fine è arrivato un pareggio che accontenta e scontenta entrambe le compagini in egual misura.

È successo un po’ di tutto. Un derby che si rispetti deve regalare emozioni e certo non si può negare ce ne siano state. Quasi difficile elencare quanto accaduto senza correre il rischio di dimenticare qualcosa, ma ci proviamo, in mobilità random. Un rigore per i padroni di casa, calciato da Mancuso e ben respinto dal portiere ascolano Lanni, al rientro da un infortunio, grande protagonista dei primi quarantacinque minuti di gioco. Un’ espulsione a carico degli ospiti quando mancavano ancora una ventina di minuti al fischio finale: superiorità numerica non sfruttata dai biancazzurri. Otto ammonizioni, di cui cinque inflitte al Pescara (tutti e quattro i difensori più Brugman). Almeno un paio di accenni di risse in campo, fortunatamente presto sedate dall’ottimo arbitro Francesco Fourneau, uno dei migliori fischietti visti all’opera all’Adriatico. Un palo clamoroso colto dai bianconeri nel secondo tempo. Ben tre incredibili occasioni sprecate dal Delfino nel corso degli ultimi due minuti della prima frazione di gioco. Tranne la rete del momentaneo vantaggio di capitan Brugman, nemmeno un altro tiro verso la porta durante l’intero secondo tempo ad opera del Pescara. Insomma una vera e propria sarabanda di emozioni, occasioni e situazioni degni di questa sfida, da sempre storica e “sentita” da entrambe le tifoserie.

Peccato soprattutto per l’occasione sprecata di poter osservare una classifica che avrebbe visto i biancazzurri, insieme al Palermo, staccati di ben cinque punti rispetto alle prime inseguitrici. Cambia poco, in effetti, ma l’aspetto psicologico ne avrebbe giovato alquanto. Da questo punto di vista, dobbiamo però sottolineare come, nonostante una sola vittoria ottenuta nelle ultime cinque partite, seppur con una gara disputata in più rispetto alle altre, il Delfino è ancora solidamente piazzato al secondo posto in graduatoria. Insomma un periodo di parziale crisi che tutto sommato sta transitando quasi senza troppi danni. L’ennesima dimostrazione che si tratta di una stagione “abbordabile”, dove tutto è possibile, purché Fiorillo e compagni riescano quanto prima a recuperare lo smalto delle prime settimane di gioco.

Lungi da noi il pensiero di dare consigli tecnici a un allenatore navigato come Bepi Pillon, ma ci permettiamo di scrivere che, forse, è giunto il momento di cambiare qualcosa. Ormai lo hanno capito davvero tutti che il centrocampo è la vera arma vincente di questo Pescara. Bloccato questo reparto, il gioco per gli avversari è (quasi) fatto. Brugman, appena tocca palla, viene spesso addirittura circondato, così da trovarsi costretto a smistare quasi sempre di prima, il che implica un maggior numero di errori. L’uruguagio, sotto pressione, rende molto meno, com’è logico che sia. Anche Memushaj viene pressato costantemente, vedendosi costretto a partire da posizione sempre più arretrata. In questo modo pure Machin, a volte, sembra spaesato, privato dell’appoggio dei primi due. La soluzione? Inserire un quarto centrocampista e lasciare davanti solo due attaccanti. In questo modo la zona nevralgica del campo non potrebbe più essere continuamente sottoposta a pressione da parte degli avversari, mentre lì davanti, considerato che il Delfino non possiede in organico delle punte in grado di far davvero male alle difese durante l’intero arco dei novanta minuti di gioco, non si avvertirebbero enormi differenze con un uomo in meno. Infine, alla luce anche della forzata assenza del leader difensivo, Hugo Campagnaro, da qui e fino al termine del girone d’andata, verrebbe garantita anche una maggiore copertura nella zona arretrata. Se è vero che in natura sopravvive (e vince) chi sa adattarsi, allora è proprio arrivato il momento di modificare il modulo fino ad ora utilizzato.

Staremo a vedere cosa accadrà, fin da domenica prossima, quando alle ore 21 il Pescara sarà ospite del Perugia di Alessandro Nesta. Gravillon e compagni hanno garantito ai tifosi un pronto riscatto. Non sarà un’impresa facile espugnare il Renato Curi, ma bisognerà provarci. A rileggerci lunedì prossimo.

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