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Il Lunedì del Delfino

Il rebus dei play off in attesa delle decisioni sul "caso Palermo"

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Anche l’ultima gara della stagione regolare ha visto un Delfino giocare per novanta minuti al piccolo trotto, come ormai di consuetudine per quasi l’intero girone di ritorno. Stavolta, però, l’avversario di turno, la Salernitana, si è rivelato talmente inferiore e sotto tono, che i tre punti in palio se li sono aggiudicati Brugman e compagni. Pensare che sarebbe stato sufficiente l’ennesimo pareggio a garantire il quinto posto finale, ma grazie a questo successo, per quanto possa valere, i biancazzurri hanno “sistemato” anche la virtuale classifica finale della seconda parte di stagione. Cinque vittorie e altrettante sconfitte, più otto pareggi, per un girone di ritorno da perfetto centro classifica. Fortunatamente, aggiunto al secondo posto finale dell’andata, oltre a un complessivo andamento delle altre pretendenti alla zona play off tutt’altro che trascendentale, ecco che la griglia di partenza per il rush finale, tutto sommato non dispiace.

Per il Delfino si tratterà della terza partecipazione a questa kermesse finale del campionato cadetto. Il bilancio, al momento, è in perfetta parità. Nella prima occasione (stagione 2014/2015 con Massimo Oddo che subentrò a Marco Baroni prima dell’ultimo match contro il Livorno), partendo dal settimo posto in classifica al termine del campionato, venne poi sconfitta in finale dal Bologna, dopo l’ormai divenuta mitica guerra social dei tifosi biancazzurri contro la nazionale islandese, rea di non aver consentito a Birkir Bjarnasson di disputare il match di ritorno al Dall’Ara. La seconda partecipazione, l’anno seguente, culminò invece con il successo finale nel doppio confronto contro il Trapani di Serse Cosmi, dopo aver terminato la stagione in quarta posizione.

Al momento, i due quarti di finale che apriranno la lotta all’ultimo posto disponibile per la serie A, vedrebbero confrontarsi il Pescara contro il Cittadella e il Verona contro lo Spezia. Gara secca in casa degli adriatici e degli scaligeri, con passaggio del turno per i padroni di casa nell’eventualità di un pareggio finale. Di seguito le vincenti andrebbero a sfidare, stavolta in un doppio confronto d’andata e ritorno, rispettivamente il Benevento e il Palermo. Proprio i siciliani, come ormai tutti sanno colpevoli (così sembra sia stato accertato) di aver falsificato i bilanci degli ultimi tre anni, con la loro (inevitabile?) squalifica e conseguente retrocessione diretta in serie C, potrebbero però modificare l’intera fisionomia dei play off e, di conseguenza, anche dei play out.

Ma andiamo con ordine. Con i rosanero precipitati all’ultimo posto, tutte le altre compagini della cadetteria farebbero un passo in avanti nella graduatoria. Così che il Benevento si ritroverebbe al terzo posto e il nostro Pescara, al quarto, eviterebbe il primo turno in compagnia dei suddetti campani. Il Verona, che si ritroverebbe al quinto posto, sfiderebbe quindi in casa il Perugia, “ripescato” in extremis, mentre l’altra gara vedrebbe il Cittadella andare a sfidare lo Spezia in terra ligure. Gli uomini di Pillon, in semifinale, attenderebbero pertanto la vincente della partita giocata al Bentegodi, con il vantaggio del ritorno in casa. Anche in zona retrocessione, come accennato, tutto o quasi cambierebbe, perché il Foggia, attualmente in serie C, potrebbe invece giocarsi la permanenza in B, sfidando la Salernitana, mentre il Venezia di Cosmi addirittura festeggerebbe la salvezza diretta.

Tutto chiaro? Sì, ma la domanda che tutti si pongono ora è, chiaramente: “quando sapremo ufficialmente quale saranno le rispettive griglie di partenza?”. Difficile fare previsioni, anche perché questa tribolatissima stagione di Lega B ha finora mostrato tutti i limiti del calcio nostrano e della lentezza in termini di decisioni legali e sportive. I vertici della Lega, sentita la FIGC, avrebbero garantito entro il 20 maggio sia la sentenza in 1° grado, che l’appello, ma sarà sufficiente e, soprattutto, saranno davvero così che andranno le cose? Pensare che, al netto di questa situazione, già venerdì prossimo, 17 maggio, il Delfino avrebbe dovuto ospitare il Cittadella…

Ogni commento appare superfluo, di questa vergognosa annata ne abbiamo già scritto tutto il male possibile, ma evidentemente al peggio sembra non esserci mai fine. Non resta che concentrarci su ciò che il Pescara riuscirà a combinare di buono (speriamo) in questa tanto agognata coda finale. Mentalmente, almeno stando alle dichiarazioni dei giocatori, il gruppo sembra convinto circa le proprie possibilità. Intorno a Pillon e a tutta la Rosa sembra anche essere tornato il sereno nel rapporto con la tifoseria. Gli unici dubbi che non possiamo non sollevare, riguardano la tenuta atletica. Come scritto all’inizio, la maggior parte dei titolari di volta in volta schierati, ormai da parecchie settimane, sembra trotterellare stancamente dentro il rettangolo di gioco, fatta eccezione per pochi, come Riccardo Sottil e Davide Bettella, ad esempio, le due giovanissime rivelazioni di questo finale di stagione. La speranza è che, vista sfumare già da parecchio la possibilità di una promozione diretta, la truppa abbia un po’ tirato i remi in barca, in previsione di questo finale, dove dare tutto ciò che resta. Si proverà a ribaltare i pronostici, che vedono il Benevento nettamente favorito, altrimenti non resterà che ringraziare comunque Bepi Pillon, che davvero, lui sì, da quando siede sulla panchina biancazzurra, ha dato sempre il 100% per questi colori, a prescindere dagli alterni risultati, spesso dovuti a fattori che dovrebbero invece pesare su altre coscienze.

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