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Il Lunedì del Delfino

Bepi Pillon, una persona da apprezzare, ma non a Pescara

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La lenta, ma inesorabile, discesa del Delfino nelle zone calde della classifica, prosegue senza apparenti speranze di risalita.  Per quanto non ce ne fosse ulteriormente bisogno, anche il Cittadella, nell’anticipo dello scorso venerdì all’Adriatico, ha fatto risaltare le carenze di un organico, quello biancazzurro, forse mai così povero di contenuti tecnici, da quando Daniele Sebastiani si è impossessato delle redini societarie. Probabilmente quello della stagione dei record (negativi) 2012/2013 lo ricorda da vicino, ma disputava la Serie A …

Inutile girarci troppo intorno, l’unico che faceva reggere la baracca, comunque pericolante, era Machin. Intorno a lui anche qualche altro elemento riusciva a rendere quanto bastava per ottenere dei risultati discretamente positivi. Era il caso, ad esempio, di Cristian Galano, che senza più il suo compagno di reparto, sembra perso nei ricordi delle undici reti messe a segno fino alla vincente trasferta di Udine, contro il Pordenone. L’ormai ex Robben di Puglia non trova sbocchi, non inquadra le porte avversarie, sbaglia persino i passaggi più semplici, insomma, come già detto lo scorso lunedì, sembra un ectoplasma che vaga per il rettangolo di gioco. Anche Memushaj, costantemente nervoso e in ritardo su ogni pallone, appare l’ombra di sé stesso, forse consapevole, dall’alto della sua esperienza, anche internazionale, che non vale la pena spremersi più di tanto per questa squadra.

Mentre capitan Fiorillo, ormai costantemente filo-governativo, non trova di meglio che prendersela con arbitri e mala sorte, la serie C appare alle porte dell’Adriatico come un’ombra sempre più minacciosa. Il presidente ne è evidentemente terrorizzato, sa bene che rappresenterebbe la sua fine ingloriosa. Se già da un paio di stagioni appare evidente come la piazza pescarese non abbia più quell’appeal necessario a stimolare l’arrivo di giovani talentuosi in cerca di affermazione, ma d’altronde neppure di giocatori affermati e di categoria, l’eventuale caduta negli inferi della Terza Serie nazionale ne decreterebbe il de profundis definitivo. I “maneggi” a cui ci ha da sempre abituato, facendosi prestare potenziali talenti a cui garantire un minimo di gettoni-presenza o accasando ex calciatori sul viale del tramonto, o ancora svendendo al miglior offerente i giovani che collezionavano qualche presenza consecutiva, magari condita da un paio di marcature, ebbene non potrebbe più attuarli. Dovrebbe mettersi le mani in tasca, ma stavolta per tirare fuori i quattrini necessari almeno ad iscrivere la squadra, non di certo per prenderli come ha fatto finora. Che poi li abbia riversati per sostenere le spese, non abbiamo motivi per dubitarne, ma se oggi ci ritroviamo in queste condizioni, beh evidentemente qualcosa non deve essere andato per il verso giusto.

Nel frattempo il Cosenza, terz’ultimo in classifica, dopo l’ennesima sconfitta, ha deciso di esonerare Piero Braglia la scorsa settimana. Ingaggia al suo posto proprio quel Bepi Pillon che tanti tifosi biancazzurri invocavano a gran voce ormai da parecchie settimane, invano. L’ex trainer del Delfino, in pochi giorni di lavoro, trasforma letteralmente i Lupi della Sila, che sbancano subito Livorno con un netto 0-3. Certo i toscani, ultimissimi in classifica, non rappresentavano un banco di prova impegnativo, ma è altrettanto vero che la settimana precedente avevano sfiorato l’impresa di battere a domicilio il Pordenone, mostrando qualche segno di ripresa. Le prossime gare diranno se anche stavolta il tecnico di Preganziol raggiungerà gli obiettivi prefissati, ma conoscendolo non abbiamo molti dubbi. D’altronde lo stesso vicepresidente del Delfino, Gabriele Bankowski, gli ha immediatamente reso onore, affidando ai social il suo pensiero: “… oltre ad averlo apprezzato dal punto di vista professionale, ho avuto l’opportunità … di condividere delle belle serate in amicizia, potendone apprezzare soprattutto il lato umano. Credo che persone come lui, nel mondo del calcio, siano rarissime”. Evidentemente però queste doti di Pillon non erano gradite al ragioniere Sebastiani, che dai suoi stipendiati tende ad apprezzare piuttosto l’essere ossequiosi e accondiscendenti con il suo pensiero unico.

La prossima trasferta, in programma domenica 23 febbraio, alle ore 21, in quel di Crotone, vedrà quasi certamente il debutto con la maglia biancazzurra del bulgaro Valeri Božinov. L’acquisto nei giorni scorsi del trentaquattrenne attaccante svincolato, rappresenta l’estremo tentativo di rimediare a una situazione forse ormai compromessa. Evitiamo di fare pronostici in merito al suo futuro apporto, anche perché Daniele Sebastiani ha finora mostrato di possedere un’innegabile dose di buona sorte, peculiarità questa, che la tifoseria pescarese sta pagando a carissimo prezzo, non potendo così ambire a ciò che ogni piazza calcistica desidererebbe da una società: un minimo di programmazione! No, a Pescara si pensa solo ai bilanci, facendo e disfacendo le tele con una velocità che nemmeno Penelope, nell’Odissea, riusciva a tessere. Sic transit gloria mundi, caro presidente e vale anche per lei, come per ogni mortale.

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