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Il Lunedì del Delfino

In bilico fra salvezza diretta e play out

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Mancano 270’ al termine di questa travagliata stagione, poi resteranno le cosiddette code dei play off e dei play out. Il Delfino, storicamente abituato ai primi, stavolta rischia seriamente di doversi confrontare, per la prima volta, con i secondi. Il mercante-presidente, che fino a poco tempo fa al solo sentire parlare di lotta per la salvezza, era costretto a chiamare immediatamente il suo dermatologo di fiducia, fa trapelare un certo nervosismo, anche quando si trova a dover rispondere attraverso i microfoni amici. Lo spettro della serie C, mai così vicina come in questa occasione, rappresenterebbe la fine dei suoi affari in stile Monopoli (il gioco in scatola, non la città pugliese). Niente più contributi televisivi, addio ai “parcheggi” di giovani emergenti a cui far fare minutaggi prezzolati e all’appoggio di manager e società di procuratori, oltre al definitivo disprezzo da parte di tutto l’ambiente pescarese, stavolta nessuno escluso. Si tratterebbe, insomma, di un nuovo “anno zero” per il sodalizio biancazzurro, dopo quello del fallimento datato dicembre 2008. Dodici anni fa si rivelò una benedizione, con l’arrivo già preventivato di Giuseppe De Cecco a prenderne le redini e la promessa a tutta la città di portarla in serie A e farcela rimanere il più a lungo possibile. L’impegno, come sappiamo, fu mantenuto solo in parte, perché l’imprenditore della pasta non poteva, all’epoca, immaginare che il suo cammino e quello del Delfino, si sarebbero incrociati con la destrezza accaparratrice di Daniele Sebastiani. Il resto è Storia. Una vicenda che ora, forse, è giunta al capolinea e non possiamo che chiederci: accadrà di nuovo? Avremo un altro imprenditore disposto ad invertire la rotta? Oppure certi “treni” passano una sola volta e, dopo la fortuna di averlo afferrato al volo, dovremo pagare pesantemente le conseguenze di aver preso a bordo un deragliatore?

A prescindere da come andrà a finire, magari (si spera) fin da venerdì prossimo, in quel di Trapani, Mister Sottil e i giocatori riusciranno ad invertire la rotta e il prossimo anno tutto riprenderà come prima, per Sebastiani e noi tutti, comunque il discorso non cambierebbe: ciò che sopra abbiamo descritto deve far riflettere a prescindere i tifosi e l’ambiente calcistico pescarese. Non ci può essere un futuro per il Delfino, oltre quello di sperare, ogni anno, che casualmente “ci vada bene”. Fintanto che la società sarà saldamente nelle mani del miglior presidente mai visto da queste parti (a sua detta), sarà il mercato e non il calcio giocato a farla da protagonista.

Proviamo ora ad analizzare la situazione e ad ipotizzare cosa potrebbe accadere in queste ultime tre giornate. Il prossimo avversario del Pescara, come sopra accennato, sarà il Trapani, allenato da Fabrizio Castori. I siciliani, anche a causa del fardello di due punti di penalità, sono già quasi retrocessi e per alimentare le residue possibilità di salvezza dovranno assolutamente provare a vincerla. Di contro gli abruzzesi, in caso di sconfitta, vedrebbero sfumare le residue speranze di salvezza diretta. Vada come vada, lunedì prossimo, l’ultimo impegno, per così dire casalingo dei biancazzurri, li vedrà affrontare il derelitto Livorno, da tempo già stabilmente ultimo in graduatoria. Una gara dove Fiorillo e compagni non avranno nulla da guadagnare e tutto da perdere, dovendo unicamente portare a casa i tre punti, apparentemente scontati. Infine, venerdì 31 luglio, l’ultimo ostacolo della stagione regolare, rappresentato dal Chievo. I veronesi, reduci dalla sconfitta di Castellamare di Stabia, hanno visto improvvisamente allontanarsi la zona play off. La prossima gara, pertanto, al Bentegodi contro la concorrente diretta Cittadella, oltre che per loro stessi, sarà di fondamentale importanza anche per il destino del nostro Pescara. In caso di vittoria, infatti, avranno la quasi certezza di poter lottare fino alla fine per rientrare nel novero delle pretendenti al terzo e ultimo posto disponibile nella Massima Serie, il prossimo anno. Diversamente dovrebbero alzare definitivamente bandiera bianca. Nella prima, malaugurata ipotesi, il Delfino si confronterà con un avversario determinato a vincere ad ogni costo, nella seconda, invece, con uno molto malleabile.

Il destino dei biancazzurri passerà, pertanto, anche e purtroppo, attraverso quello di altre compagini. Il che ci conduce a pensieri tutt’altro che rassicuranti. Non siamo ingenui, però, sappiamo che il business ruotante intorno al mondo del pallone, spesso ne decreta anche le singole sorti. In tal senso, forse, viene da pensare che una società in mano a Daniele Sebastiani fa comodo rimanga in serie B, per tanti motivi facilmente intuibili. D’altronde il presidente ci aveva anche provato a fare un favore a Legrottaglie, promuovendolo senza apparenti meriti in prima squadra. Di questa e di tante altre decisioni, come i parcheggi di Chochev e Bojinov, giusto per dirne due a caso, bisognerà pur tenerne conto. Eh sì, cari amici tifosi, il Calcio è (anche) questo. A lunedì prossimo.

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