La Ogan Pescara giocherà la finale play-off del prossimo 6 giugno al Centro Tecnico FIGH di Chieti, ultimo e decisivo step per assegnare l’unica promozione dalla Serie B (girone Abruzzo-Marche) alla Serie A2. I biancoazzurri ieri (domenica) hanno chiuso la serie di semifinale a gara-2 battendo 31-22 (p.t. 15-13) al Pala Giovanni Paolo II di Pescara i marchigiani del Monteprandone e bissando il 45-27 con cui si erano imposti all’andata.
Nonostante la prestazione tutt’altro che brillante, gli adriatici mantengono intatto il loro percorso stagionale: dieci vittorie in altrettante partite giocate tra regular season e play-off.
Seppure al completo, contro Monteprandone la Ogan resta, sì, sempre avanti, ma col demerito di lasciare aperto per 50' lo spiraglio della rimonta agli ospiti. Se l’iniziale 5-2 potrebbe apparire come il remake dell'allungo che in gara-1 aveva chiuso la partita già nei minuti iniziali, al contrario un attacco per nulla organizzato e una difesa a tratti svogliata danno modo ai marchigiani di trovare il pari sul 9-9 e fino all’11-11. La momentanea scossa col parziale di 4-0 sul finire del tempo – due reti di Facchini, una di Pieragostino e una di Ciarrocchi – permette alla Ogan di accelerare fino al 15-11, salvo poi incassare il ritorno di Monteprandone e andare al riposo avanti 15-13.
Nella ripresa ancora sul 15-15 il pareggio che completa il contro-break (0-4). Tutto da rifare al 32’. Pescara riparte. Con poche idee, ma riparte. Arriva il 6-2 per passare a condurre sul 21-17. Simone Pellegrini fa 25-20, gli fa eco Di Marco per l'immediato +6. Il divario si fa rassicurante. Pescara stavolta regge fino alla fine e vince 31-22.
La gioia è per la finale centrata, ma per coach Michele Mastrangelo il lavoro da fare in vista della finale resta molto: “Errori tecnici, difesa labile, seconda fase non pervenuta e attacco senza soluzioni: ecco descritta la nostra partita in poche parole. Non sono affatto soddisfatto della nostra prestazione”, dice il tecnico biancoazzurro. “Potevamo e dovevamo chiudere subito la gara e questo anche se Monteprandone ha disputato una grande partita e ha messo in campo la grinta agonistica che a noi invece è mancata. Mi aspettavo un atteggiamento diverso da tutta la squadra. Si tratta di partite da dentro o fuori, in cui dover giocare tutte le partite al massimo delle proprie potenzialità, mettendo in campo la migliore versione di sé stessi. Noi ci siamo evidentemente cullati sul risultato di gara-1. Il mio ruolo, da allenatore, è quello di tirare fuori il meglio dalla squadra a prescindere dal risutato. Il fatto di aver vinto con nove gol di scarto non vuol dire che ci sia una prestazione da elogiare. Tutt’altro”.
Pescara riprenderà gli allenamenti già domani al Pala Giovanni Paolo II e avrà un week-end di pausa prima della finale del 6 giugno. Week-end di cui non potrà godere l’altra finalista: dopo la vittoria di Cingoli in gara-2 su Città Sant’Angelo, infatti, le due squadre si ritroveranno opposte il prossimo 30 maggio, ancora al Pala Quaresima, per la ‘bella’ che deciderà la sfidante di Pieragostino e compagni.