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Il Lunedì del Delfino

Quando il colpevole salva la sua stessa vittima

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Ipotizziamo che decidiate di far entrare una persona nella vostra vita, che vi aiuti e collabori nelle faccende lavorative. Inizialmente questa si mostra anche amica, ma con il passare del tempo il suo atteggiamento nei vostri confronti inizia a cambiare, mettendo in mostra tutto il suo egoismo. Voi non contate più nulla, anzi siete diventati un mezzo, tramite il quale questa figura accresce il suo potere, al contempo impoverendovi. Come un parassita vi fa stare sempre peggio, al punto da condurvi in uno stato semi-agonico. Giunta fino a qui, nella consapevolezza che se voi doveste morire, non potrebbe più sfruttarvi, decide di provare a salvarvi, dandovi dell’ossigeno, chiamando un bravo medico e facendovi curare per riportarvi in una condizione di salute almeno sufficiente. La domanda che vi poniamo è semplice: l’avervi alfine salvato la vita, dopo avervela quasi tolta (vi ricordo che prima che entrasse a far parte della vostra esistenza voi comunque stavate tutto sommato bene …), la redime? Senza dimenticare che non vi lascia morire solo perché anch’essa ci rimetterebbe!

La macabra storiella di cui sopra altro non è che il riflesso di quanto sta accadendo al Delfino. Quando Daniele Sebastiani è entrato nella sua vita, si trovava in Serie A, ma ora, dopo aver venduto e svenduto ogni possibile giocatore, senza mai davvero preoccuparsi dei risultati sul campo e senza un minimo di progettualità, lo ha fatto piombare, nell’arco di due annate una più disastrosa dell’altra, in serie C. Ebbene, nell’ipotesi (naturalmente ci auguriamo si possa avverare) che al termine di questa stagione appena iniziata, dovesse riportarlo in B, pensate che ciò vada festeggiato e che egli vada ringraziato per questo?

Come sempre ricordo che il compito di un vero giornalista è quello di raccontare i fatti per ciò che sono, a prescindere se possano piacere o meno, senza aggiungere zuccherini o infiocchettare ad arte l’articolo. Chi si comporta diversamente non può mai fare un buon servizio ai suoi lettori e il tempo, per fortuna, da buon galantuomo, alla fine presenta sempre il conto.

La prima giornata di campionato ha visto intanto i biancazzurri prevalere di misura sul Matelica. Un 2-1 stentato, acciuffato a tempo quasi scaduto, dopo essere passati in vantaggio, ma poi rischiato addirittura di capitolare. Tre punti importantissimi, che però hanno mostrato il solito, ormai atavico, problema: da anni non schieriamo più un attaccante degno di questo nome. Impossibile vincere un campionato, di qualsiasi categoria si parli, senza una vera punta. Purtroppo, come già abbiamo ricordato più volte, si tratta di un ruolo che ha un prezzo. I bomber buoni costano e si fanno pagare, gli altri sono solo simulacri, destinati spesso all’ennesimo grave infortunio. Che farà Daniele Sebastiani questa volta? Proverà a curare il malato, dopo averlo ferito o si accontenterà di mantenerlo in uno stato di coma semi-vegetativo? Ai posteri, come sempre, l’ardua sentenza e a noi l’onere e l’onore di raccontarla.

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