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Ricordando Piermario Morosini

Il ricordo di amici, tifosi e compagni di squadra

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I giorni passano ma il dolore resta. Continua a suscitare dolore misto a stupore e commozione la prematura morte di Piermario Morosini (avrebbe compiuto 26 anni il 5 luglio) morto sabato durante la partita Pescara- Livorno sul campo dello Stadio Adriatico di Pescara.

Una tragedia che si è consumata sotto i riflettori, durante una partita di calcio, in diretta, sotto gli occhi di un Adriatico gremito rimasto attonito e che non lascia pace perché ha come protagonista un ragazzo giovane, sportivo, e disgraziatamente sfortunato, aveva perso la madre, il padre e  il fratello che si è tolto la vita suicidandosi.

«Era bellissimo, sembrava sorridesse»: le parole ieri della fidanzata dopo il riconoscimento. Lutto nel mondo del calcio in tutta Europa. Ieri in Italia i campionati sono stati sospesi e i tifosi a Livorno hanno ricordato il calciatore allo stadio Armando Picchi, ma Morosini è stato ricordato anche sui campi di calcio di Spagna e Inghilterra, con Manchester United Chelsea Real Madrid e Barcellona unite nel dolore per la scomparsa del calciatore.

Nell’ attesa che la salma del giocatore venga ricomposta (dopo 6 ore di autopsia) per poter essere riconsegnata ai familiari ed essere portata nella camera ardente a Livorno in serata, come confermato dal dg del Livorno, Giovanni Gardini vogliamo dedicarci ancora una volta, forse l’ ultima al “Moro”.

Nelle ultime 48 ore sono stati numerosissimi i messaggi e i tweet di cordoglio di tifosi, sportivi, uomini di spettacolo e soprattutto compagni di squadra e di vita.

Antonio Di Natale, bomber dell'Udinese, ha scritto dell'ex compagno: «era un ragazzo fuori dal comune. Le immagini sono impressionanti. Aveva voglia di rialzarsi ma è caduto di nuovo. Sin dai primi momenti ho detto subito che non era il caso di scendere in campo sabato e domenica».

Delio Rossi, attuale allenatore della Fiorentina, è stato il tecnico che lo ha fatto esordire in serie A con la casacca nerazzurra dell'Atalanta, la squadra per la quale Morosini ha sempre tifato fin da bambino: «quando arrivai a Bergamo portai lui ed altri 2 compagni in prima squadra. Era un ragazzo solare». 

Marco Motta, ora al Catania, ha giocato con Morosini sin da bambino: «ci siamo conosciuti quando avevamo 7 anni. Era un ragazzo di una forza d'animo incredibile».

«Sono senza parole per la scomparsa di Piermario, pensavo fosse un brutto scherzo. Era un bravo ragazzo. Questi fatti incredibili fanno riflettere tanto sulla vita di tutti i giorni. Ti insegna ad apprezzare ciò che hai e bisogna viverla con dignità ed attenzione». Queste le parole di Mario Balotelli ora in forza al Manchester City, sconvolto come molti suoi colleghi dalla sua scomparsa.

«È sempre stato un esempio per i compagni» – racconta Pierluigi Casiraghi, ct della nazionale ai tempi di Morosini in azzurro – «il classico calciatore umile e sempre disponibile che ogni allenatore vorrebbe avere in squadra. L'ho portato con me negli europei 2009 e già alla sua giovane età era già maturo. Nonostante i lutti subiti ricorderò per sempre il suo sorriso».

Da Catania invece le parole di dolore di Lodi, compagno in Under 21: «lo ricordo come un ragazzo bravissimo e uomo esemplare sempre col sorriso. Aveva sempre una parole di supporto per tutti».

Dello stesso tono Francesco Pisano, terzino in forza al Cagliari: «era molto riservato e nonostante la giovanissima età di quando ci siamo conosciuti, era molto più maturo ed aveva un comportamento molto più composto rispetto il resto della squadra».

Sul suo fan club il cantante Luciano Ligabue ha scritto: «andarsene via a neanche 25 anni su un campo di calcio è terribile. In quei pochi anni di vita avere inoltre giù perso il padre, la madre ed un fratello. La rabbia e la commozione non permettono ora di trovare le parole giuste per una simile tragedia. È impossibile trovarne neanche quando questi sentimenti di grande commozione si attenueranno un po'». Ligabue lo ricorda perché Piermario si era presentato nei camerini assieme ad altri suoi colleghi in un almeno un paio di concerti «Non posso far altro che augurargli» – conclude il cantante – «di ricongiungere in questo viaggio la famiglia che aveva perso quaggiù». 

Anche Lorenzo Jovanotti sul proprio profilo Facebook ha pubblicato il proprio tributo per Morosini, suo grande fan: «ho saputo che Piermario era un mio fan e che amava la musica e che aveva partecipato ai miei concerti. Ho saputo che la sua giovane vita non è stata facile, anche se faceva un mestiere che solitamente fa rima con soldi, fortuna e successo».

«Lui ce l'ha messa tutta a vivere la propria vita fino in fondo» – prosegue Jovanotti – «portando allegria e vitalità agli altri. Non posso far altro che ringraziarlo per avermi fatto sentire all'improvviso, oggi, parte del suo mondo, del suo cammino pieno di ostacoli ma anche di tenacia, di positività e di voglia di vivere».

In segno di tributo per il proprio giocatore scomparso, il Livorno ritirerà la maglia numero 25 indossata fino a sabato da Piermario Morosini. Questa la decisione del club toscano presa dal patron Spinelli e confermata dal responsabilità dell'area tecnica Attilio Perotti: «formalizzeremo presto il tutto per volontà del presidente Spinelli. Morosini ha portato la maglia del Livorno con grande dignità ed onore. Ha sempre dimostrato in questi mesi di avere qualità umane e morali al di sopra della media. Ha portato serenità e gioia a tutti. Con le lacrime agli occhi non posso che dire che ci ha lasciati un grande personaggio». 

Il boemo Zdenek Zeman, ancora scosso per la scomparsa quindici giorni fa (era il 30 marzo) del preparatore dei portieri Franco Mancini sabato aveva fatto perdere le sue tracce dopo la tragedia dell'Adriatico, non riuscendo a reggere ancora una volta all’ assalto mediatico. Zeman è scomparso per ore, riapparendo domenica mattina intorno alle 9.30 al Circolo del Golf Club di Miglianico dove aveva in programma da giorni un torneo (il Bretagna Tour) di golf a squadre. Per Zeman la morte di Morosini ha rappresentato un nuovo e più grande dolore, a pochi giorni di distanza dal dolore per la perdita del suo più fidato collaboratore Franco Mancini. Ieri l'allenatore del Pescara non aveva avuto la forza di recarsi in ospedale, preferendo vivere in solitudine una giornata tragica che non potrà mai dimenticare. Il suo silenzio dice tutto sullo stato d'animo di un uomo che nel calcio da una vita, in meno di tre settimane, si è trovato a vivere due giornate terribili.

Intanto è scattata la gara di solidarietà per Maria Carla, la sorella disabile dello sfortunato calciatore, rimasta unica superstite della famiglia Morosini. Prima ha vissuto con una zia e poi in un istituto a Bergamo: finché c'è stato il fratello Piermario l'assistenza sanitaria, economica e morale non le è mai mancata. Ma ora che lui non c'è più, il mondo del calcio si sta dando da fare. La prima a mobilitarsi è stata Giuliana Linda, moglie di Gianpaolo Pozzo che ha creato la onlus "Udinese per la vita" e ha già garantito il primo immediato intervento per Maria Carla chiedendo poi un contributo ai club di A e B. Poi l'Aic, sollecitata da Totò Di Natale: "Faremo una sottoscrizione con tutti i calciatori, dalla A alla Seconda divisione. Piermario, quando giocava a Vicenza, accettò subito di far parte dei 52 delegati. Aveva a cuore i problemi della categoria", dice Grazioli.  L'idea del presidente del Livorno Aldo Spinelli è quella di assicurare un vitalizio a Maria Carla. La Figc ha in mente un progetto importante, lo studierà nei prossimi giorni. Anche l'Atalanta, dove il centrocampista aveva fatto le giovanili, è intervenuta col presidente Antonio Percassi: "Ritengo sia mio dovere e dell'Atalanta prenderci cura per sempre di Maria Carla Morosini, così come avrebbe fatto Piermario se la sua esistenza non fosse stata tragicamente stroncata. Lei sarà per sempre parte della famiglia atalantina e non dovrà mai preoccuparsi di nulla". La Carrarese donerà un blocco di marmo bianco delle Apuane alla famiglia Morosini per realizzare un monumento. 

A questo punto domandarsi se c’è una colpa, di chi è questa colpa, di come sarebbe andata se non avessero ostruito il passaggio dell’ ambulanza, o se la stessa abbia ritardato di 5 o 7 minuti, o se il calciatore è morto subito o dopo, è così utile e rilevante?

Ciao Piermario…segnaci un goal nella porta del paradiso!

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