Ci eravamo salutati tre mesi e mezzo fa, nell’ultimo Lunedì del Delfino della passata stagione, all’interno del quale ricordavo anche le tante cordate preannunciate dal presidente Sebastiani e che sembravano giungere da ogni parte del mondo … L’estate è trascorsa e siamo di nuovo qui, sempre con lui al comando, con l’ennesimo allenatore che proverà ad assemblare un nuovo gruppo, messo insieme tra chiacchiere da bar, prestiti e acquisti “sospetti”, grazie al lavoro del “nuovo” D.S.
Non giocheremo più nel girone B, ma nel C delle squadre maggiormente a Sud dello Stivale. Lo scorso anno fu quello che promosse due squadre nella cadetteria, a dimostrazione di quanto sia probabilmente il più difficile. L’inizio è fissato per domenica prossima allo Stadio Adriatico, ore 20:30, contro un avversario di rango, almeno sulla carta: l’Avellino.
Prima di iniziare quest’ennesimo campionato dell’era Sebastiani, ci sovviene la lettura di un libro, avvenuta molti anni or sono; non ricordo il titolo ma si trattava di un giallo a tinte horror, dove il protagonista era un killer “gentile”, almeno così lo descriveva l’autore. Uccideva le sue vittime senza pietà, ma se queste lasciavano soli dei figli minorenni, lui si preoccupava di far loro completare gli studi e fornirgli tutto l’indispensabile fino alla maggiore età, senza che questi sapessero chi fosse il misterioso “benefattore”. In pratica accadeva che, con il tempo, magari dopo averlo finalmente conosciuto, gli volessero addirittura bene, chiaramente non immaginando che proprio da lui dipendesse la loro condizione di orfani.
Il racconto si basa, anche se con parecchie differenze, sull’idea fornita dalla cosiddetta Sindrome di Stoccolma, la cui definizione, per coloro non la conoscessero, è la seguente: “particolare stato psicologico che può interessare le vittime di un sequestro o di un abuso ripetuto, i quali, in maniera apparentemente paradossale, cominciano a nutrire sentimenti positivi verso il proprio aguzzino che possono andare dalla solidarietà all'innamoramento”. Crediamo di aver descritto abbastanza bene i pochi, ma ancora ostinati, difensori del presidente Sebastiani, il quale, lo ricordiamo, “prese” una squadra in serie A, con un paio di decine di migliaia di spettatori a partita, garantiti, per trascinarla in serie C, dopo aver collezionato innumerevoli record negativi e una lunga lista di campionati, giocatori e allenatori di cui facciamo fatica a ricordare anche i nomi e con meno di mille abbonati all’attivo, alcuni dei quali, probabilmente, nemmeno andranno a vederle tutte le gare in programma.
Come sempre il racconto degli schemi visti in campo, delle cronache e delle interviste senza contraddittorio, anche quest’anno li lasceremo volentieri ai profeti del giornalismo locale, noi ci occuperemo di altro, senza mancare di rispetto a nessuno, ma anche senza peli sulla lingua. Ai tifosi lasciamo quindi la scelta di andare alle giostre e divertirsi magari acquistando i biglietti per l’ottovolante, oppure di seguire il nostro Lunedì del Delfino. A scanso di equivoci, come sempre, FORZA PESCARA!