Il Delfino riparte, purtroppo, da dove aveva lasciato, ovvero i secondi quarantacinque minuti contro la Virtus Francavilla, mettendo in mostra a Taranto, nel match pre-pasquale, una delle peggiori prestazioni degli ultimi anni. Un improvviso calo di rendimento che si può giustificare solo con la possibile stanchezza psico-fisica dovuta ai nuovi ritmi di allenamento imposti da Zeman. Diversamente ci sarebbe da preoccuparsi non poco.
I rossoblù pugliesi, allenati da quella vecchia volpe di Ezio Capuano, hanno mostrato un calcio “vecchio” ma efficace, cattivo quanto basta per non lasciare spazio agli sporadici virtuosismi dei solisti biancazzurri. Sul 2-0 non si sono fatti scrupoli di restare in dieci, per impedire a Delle Monache di segnare la rete della possibile rimonta e, addirittura, si sono permessi il lusso di triplicare, per poi resistere quasi un tempo agli sterili attacchi di Lescano e compagni, senza nemmeno soffrire più di tanto.
Fatto sta che, a centottanta minuti dal termine della stagione regolare, il terzo posto, fondamentale per poter affrontare i play off nelle migliori condizioni, saltando i primi turni, è nuovamente a rischio. Il Foggia segue a una sola lunghezza, ma se la dovrà vedere prima con il Catanzaro, assetato di record e infine con la Turris, al momento non ancora in salvo. A tre punti di distanza il Picerno, con cui il Pescara se la dovrà giocare proprio all’ultimo turno e l’Audace Cerignola, che sulla carta avrà due avversarie abbordabili. Insomma la gara interna di domenica prossima, con fischio d’inizio alle 17:30 (lo stesso per tutte, così come sarà nell’ultima giornata del 23 aprile), contro il Monopoli, è diventata di vitale importanza, assolutamente da non fallire, per non dover dire addio a questa terza piazza, mantenuta per tutta la stagione fra alti (pochi) e bassi (molti).