La sconfitta di sabato sera contro il Cesena (0-1) ha definitivamente archiviato ogni residua speranza di promozione per il Delfino. Non che un risultato diverso avrebbe modificato di molto la sostanza, ma almeno dal punto di vista aritmetico non ci saremmo arresi, coltivando il sogno di un finale di stagione in crescendo, modello Zeman.
A fine novembre già ci tocca portare agli archivi questa stagione. Rimane, come unico obiettivo concreto, la Coppa Italia di categoria, che domani pomeriggio, con fischio d’inizio alle ore 18, vedrà i biancazzurri affrontare all’Adriatico l’ostico Latina, in gara secca e con in palio un posto per i quarti di finale. I laziali, che militano nel girone C, hanno all’attivo 25 (venticinque) punti, quattro più del Pescara quindi, e si trovano ad una sola lunghezza dal secondo posto.
Le interviste del dopo gara di sabato hanno dato l’implicita conferma delle tante chiacchiere fin qui raccontate alla tifoseria dal presidente Sebastiani. Non ci sono soldi, questo è il massimo che può proporre e, consueto ritornello, se qualcuno vuole, lui è pronto a consegnare chiavi e, soprattutto, fidejussioni, al suo fantomatico successore. Fintanto che le cose andavano più o meno bene si parlava d’altro, ora è il momento del pianto e della sofferenza di questo sacrificio che ormai da una dozzina di anni si trascina unicamente per l’amore che riversa verso questi colori…
Ironia a parte, questa categoria lo rappresenta al meglio, giacché ogni stagione può vendersi la conquista dei play off (basta arrivare fra le prime dieci, non propriamente un’impresa) come se fosse un successo, facendo al contempo emergere quei due o tre giovani da poter (s)vendere per tirare avanti e restare quindi sulla piazza, creando affari soprattutto in altri campi, come il padel e altro. Il tutto grazie alla complicità di qualche testata video giornalistica che, al netto di poche critiche nei momenti più bui, come l’attuale, gli consente sempre di proporre quelle dichiarazioni senza contraddittorio, che ormai conosciamo a memoria.
Se non ci sorprendiamo più del padrone, al contrario iniziamo a rimanere basiti di fronte alle iperboli di Zeman, che alla vigilia del match contro i romagnoli aveva dichiarato non fosse decisivo vincere, visti i tanti punti ancora a disposizione fino al termine della stagione, salvo poi alzare definitivamente bandiera bianca in merito alla conquista del primo posto, ormai ben più di una chimera, al termine della gara.
Insomma un becero teatrino che ormai coinvolge tutti coloro che hanno a che fare direttamente con il Delfino, per la disperazione di una tifoseria che ormai non sa più come doversi esprimere e comportare, prigioniera di un loop creato ad arte da un affarista senza molti scrupoli, che ha desertificato la passione per questo sport, un tempo calda e appassionata, oggi svilita e arrabbiata.
Per la cronaca, dopo la Coppa Italia, come sopra scritto, sabato prossimo trasferta ligure per la truppa biancazzurra in disarmo, in quel di Chiavari, per affrontare la Virtus Entella, nel tentativo di strappare un risultato utile per restare aggrappati a quel decimo posto finale, che riempirebbe d’orgoglio (e non solo di quello…) la società biancazzurra.