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Il Lunedì del Delfino

300

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I tifosi del Delfino ricordano, con le debite distanze, un po’ i mitici 300 spartani che alle Termopili riuscirono nell’intento di tenere testa all’esercito persiano. Indomito come i greci guidati da Leonida, il popolo biancazzurro riesce ad amare e sostenere questi colori nonostante una società che non può garantirgli nulla, se non l’iscrizione al campionato (nemmeno sempre scontata, fra l’altro), ormai di Lega Pro, dopo averlo ereditato in serie A.

D’altronde la Storia del Pescara, non quella recente, ci rammenta di epiche trasferte ed esaltanti stagioni, con un seguito a volte anche extra cittadino, mentre allo stato attuale si fa sempre più fatica ad immaginare un futuro per questo caldo ambiente. Basti pensare, ad esempio, ai supporter del Pineto, che fino a un paio di anni or sono seguivano il Delfino come se fosse la loro unica squadra, mentre oggi, giustamente, tifano i biancazzurri di casa loro!

Nella simbologia dei numeri, il 300 rappresenta grande creatività, ma anche crescita, libertà e felicità, ovvero tutto ciò che oggi sembra mancare a questa squadra. Poiché, però, disegna anche un’immaginaria chiusura, che prelude a nuovi inizi, non resta che auspicare proprio un accadimento che possa stravolgere l’attuale status quo. Diversamente chi troverebbe ancora la forza di seguire ancora Brosco e compagni, nella pressoché totale certezza che anche quest’anno se ne riparlerà (ma quando mai) il prossimo?

Nell’attesa di conoscere gli, tutto sommato poco attesi, sviluppi del mercato invernale, che come al solito regalerà qualche nome a sorpresa solo nelle ultime ore dello stesso, l’attuale stagione si trascina in un’altalena di risultati che poco hanno di esaltante. La vittoria di ieri ad Arezzo lascia aperte le speranze di conquistare quel praticamente inutile terzo posto, che da quando il Pescara è sceso in serie C sembra essere diventato la massima aspirazione ed ambizione possibili per i poveri e disillusi tifosi biancazzurri. Anche i più ciechi e fedeli alla causa non possono, infatti, evitare di leggere le Rose di Padova e Triestina, al momento saldamente in seconda e terza posizione nel girone A, ma in fondo anche dell’Avellino, che guida gli inseguitori della sorprendente Juve Stabia nel girone C, sempre che si riesca ad acciuffare quello stesso Perugia, corsaro la scorsa settimana all’Adriatico, al momento terzo dietro le inavvicinabili Cesena e Torres (a proposito, davvero al momento sarebbe ipotizzabile superare i sardi nei play off?).

Insomma un quadro sconsolante, che non lascia spazio a sogni di gloria, se non nelle menti di chi vuol fare finta di illudersi contro ogni logica.

Dovremo attendere 300 settimane, 300 mesi o anche di più, prima di poter tornare allo stadio con la stessa gioia che i meno giovani ben conoscono?   

Il prossimo impegno sarà casalingo, sabato 27 gennaio dalle ore 18:30, contro il Sestri Levante, non certo una delle squadre più blasonate ad aver calpestato l’Adriatico, ma ormai ci abbiamo fatto l’abitudine, purtroppo.

Con l’editoriale odierno Il Lunedì del Delfino raggiunge, come forse qualcuno aveva intuito, il ragguardevole traguardo dell’edizione n° 300, che abbiamo voluto omaggiare a modo nostro. Nell’attesa di veder tornare i colori biancazzurri sventolare nei campi che il loro blasone merita, noi continueremo ad esserci, testimoni oggettivi e obiettivi di questo triste periodo.

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