Inutile pareggio casalingo del Delfino contro la capolista Virtus Entella ieri pomeriggio. Gara decisa nel primo tempo, con Matteo Dagasso che sul finire riesce a insaccare la rete del definitivo 1-1, dopo che i liguri erano passati in vantaggio a pochi minuti dal fischio d’inizio con un calcio di rigore. I biancazzurri adriatici non sanno più vincere, i tre punti mancano da tempo immemorabile e la classifica racconta di un penoso quinto posto attuale, che fa presagire l’ennesimo campionato da dimenticare.
Quest’oggi si chiuderà il mercato di “riparazione” e al momento in cui scriviamo non sappiamo se questa società riuscirà a consegnare a Mister Baldini lo straccio di un attaccante, la qual cosa comunque, ormai non potrà più fare la differenza, classifica alla mano.
E quindi, visto che il presente e l’immediato futuro ci consegnano solo delusioni ed amarezze, continuiamo con l’amarcord, quest’oggi consigliandovi la lettura di un bel libro da poco uscito alle stampe: MARIO PIZZIOLO – Il campione viola senza medaglia. Un’occasione utile per ricordare la memoria di un grandissimo campione del passato, che nacque a Pescara, anzi, per la precisione nell’allora Castellammare Adriatico, nel lontano 1909. Pizziolo, mediano atipico per l’epoca, in quanto dotato di una tecnica notevole, fu convocato dal C.T. Vittorio Pozzo per i mondiali del 1934, disputatisi in Italia. Purtroppo il suo torneo si fermò ai quarti di finale contro la Spagna a causa di un grave infortunio. La Nazionale, come sappiamo, poi vinse quel Campionato, ma il regime fascista si rifiutò di consegnare anche a lui la medaglia destinata ai trionfatori, in quanto decise di assegnarle esclusivamente agli undici finalisti. Un’ingiustizia clamorosa, perché il forte centrocampista aveva in pratica dato la carriera per la maglia azzurra (non si riprenderà mai più del tutto da quell’infortunio), a cui si pose rimedio solo parzialmente nel 1987, tre anni prima della sua morte, con una medaglia in tutto simile a quelle originali, consegnatagli dall’allora presidente della Fiorentina, squadra in cui militò più a lungo. Pizziolo non dimenticò mai le sue origini pescaresi e, divenuto allenatore, condusse il Pescara alla conquista della sua prima promozione in serie B nel campionato 1940/41. L’intera sua storia e quella della sua famiglia, sono ben narrate in questo splendido volume, grazie al quale vi sarà possibile ripercorrere anche alcuni momenti del passato, la nascita della città di Pescara e tutto ciò che ne conseguì, corredati con aneddoti inediti e curiosi. Agli autori, Maurizio Delli Gatti e Paolo Smoglica, un plauso per la meritoria e certosina opera di divulgazione delle gesta di questo forse troppo presto dimenticato campione del passato. Chi fosse interessato può contattare Maurizio, anche attraverso la sua pagina Facebook.
L’ormai pressoché inutile campionato del Delfino proseguirà domenica prossima in quel di Carpi, con fischio d’inizio nuovamente alle 19:30.