Messi alle spalle il mercato invernale e, soprattutto, Edoardo Vergani, acquistato dal Südtirol che milita in serie B, sconfitto ieri a Cremona con l’ex biancazzurro fermo in panchina, il Delfino è riuscito nell’impresa di vincere in quel di Carpi. I maligni hanno subito additato l’attaccante come portasfortuna. Nel discostarci da tali affermazioni, non possiamo comunque che prendere atto del suo fallimento in questi anni a Pescara, per il resto staremo a vedere il prosieguo dei rispettivi campionati.
In attesa del posticipo di questa sera che vedrà la vicecapolista Ternana sfidare fra le mura amiche l’Arezzo, la Virtus Entella continua ad inanellare vittorie su vittorie, restando ben salda in testa alla graduatoria, con il Pescara distante dieci punti e in quinta posizione. Gli unici due giocatori certi della promozione, come minimo in serie B, sono Plizzari e Dagasso, che a giugno saranno ceduti al miglior offerente per fare cassa, insieme ad altri bambini delle giovanili.
Al termine del mercato sopra citato, come da prassi ormai consolidata, il presidente Sebastiani è tornato a farsi sentire, complici i soliti microfoni amici, che gli consentono di esternare senza contraddittorio alcuno. Egli si trincera dietro ai bilanci da far quadrare, lasciando poco o zero spazio al calcio giocato, elemento ormai di nessun valore per questa società ragionieristica. È chiaro ormai a tutti, anche ai più ciechi e sordi, che da questo fosso chiamato serie C non ne usciremo mai più. Ovvero potrebbe anche accadere, entro i prossimi anni, un miracolo tale da far sì che si possa raggiungere la promozione, ma a che pro? Quanto e come durerebbe in serie cadetta la Sebastianese?
Forse sarebbe il caso che la tifoseria prenda finalmente atto della realtà e inizi seriamente a pensare di seguire la squadra solo in trasferta, disertando l’Adriatico. In tanti già da tempo pensano possa essere questa la migliore, se non l’unica soluzione possibile, per mostrare ai vertici del calcio nazionale il fallimento sportivo di Daniele Sebastiani. Il calcio senza calcio non ha motivo di esistere e Pescara non può accontentarsi di accettare questo stato comatoso e vegetativo come un qualcosa di ineluttabile.
Il prossimo turno si disputerà fra le mura cosiddette amiche, lunedì 17 febbraio, con fischio d’inizio alle ore 20:30, ospite il mal ridotto Ascoli, in caduta libera, per un derby mai così malinconico e di basso livello.